lunedì 16 ottobre 2017

Cambiare si può, basta lottare per ciò che si crede







Giovedì 12 ottobre 2017, come tutte le mattine, non appena sveglio, mi accingo a rispondere ai messaggi del buongiorno di mia suocera e di una mia zia, ma stranamente trovo una sfilza di messaggi da leggere. I messaggi in questione portavano tutti lo stesso articolo di giornale e le loro congratulazioni.

Erano i messaggi dei più attenti, di coloro che seguono le mie battaglie e se pur nei giornali non vi era traccia del misterioso negoziante che aveva denunciato i vigili, loro sapevano che gli esposti portavano la mia firma.

Qualcuno ha tentanto di approfittare dell'anonimato dell'informazione per far propria questa vittoria, per poi essere smentiti al mio accenno sull'argomento.

Paradossalmente in tutte le associazioni di categoria e non, dove ho militato, hanno tutti RIFIUTATO di partecipare alle mie battaglie, per alcuni ero solo un pazzo visionario che volevo andare contro il sistema, altri più politicamente esposti, quando si parlava dell'argomento controlli ed asserivo che abusivi e mezzi regolari venivano avvertiti prima, loro facevano spallucce, ma non accennavano a nessuna iniziativa per contrastare il fenomeno.

Eppure durante la riunione indetta da Confcommercio, l'avvocato Carmelita Morreale, che mi ha seguito e consigliato per fare gli esposti, aveva preannunciato all'assessore Marano, che la bottiglia incendiaria era solo la punta di un iceberg, in quanto era un tentativo per intimorirmi per lasciare invariato ciò che di illegale è presente in quella piazza e che si ripercuote anche nel resto della città. Ma nulla è cambiato, tutto è rimasto per com'era ad eccezione di un Dehors che è stato parzialmente ridimensionato, grazie all'intervento dei carabinieri, perché i vigili l'avevamo dichiarato regolare.

Questo 12 ottobre 2017 mi hanno dato la conferma che i giornali continuano a scrivere notizie fantasiose con il solito metodo del copia ed in colla, un giornale scrive la notizia ed il resto dei provetti giornalai la copia e spesso la storpia.

Ma andiamo ad analizzare gli articoli, i primi articoli parlavano di 5 vigili indagati di cui 3 ispettori e 2 ventiquattrenni per aver rimosso i sigilli nel locale "A rarigghia N'toni".

In nottata un giornale ha cambiato il titolo, 3 ispettori indagati e 2 dipendenti del locale "A rarigghia n'Toni" e subito con il metodo del copia ed in colla tutti hanno modificato la notizia.

Ma andiamo al dato più errato di tutti.
Sia prima che dopo, tutti i giornali hanno riportato "l'inchiesta era partita dopo che il titolare di un negozio che aveva subito numerore contravvenzioni era andato in procura a dire che alcuni vigili avrebbero favorito i suoi concorrenti non multandoli mai o infligendo sanzioni minime"

La notizia è falsa, l'attività commerciale da me gestita dal 2013 ad oggi ha subito numerosi controlli ed una sola contravvenzione, che è diverso. Dall'informazione riportata, sembrerebbe che io li ho denunciati perchè mi multavano, assolutamente falso.

La denuncia scritta di mio pugno nel 2013, è rimasta nel cassetto per circa 2 anni. Sapevo che sarebbe stata una lotta contro i mulini a vento e desistevo nel presentarla. Nel frattempo con l'elezione di Orlando e con la sua apertura al dialogo con le associazioni di categoria, speravo che ci fosse una netta sterzata nella lotta contro l'abusivismo. Avevo iniziato con il sindaco un dialogo tramite la sua pagina Facebook ed a tutte le segnalazioni che gli facevo rispondeva sempre. Lo avvertii pure sulla fuga di notizie di possibili controlli, avvenuta un giorno prima che venissero effettuati, ma quella sera non ha letto il messaggio. Ha letto il giorno successivo, rispondendo grato della segnalazione, che inoltrerò al comando dei vigili urbani. Rispondevo "ormai è tardi, come da soffiata, i controlli sono stati fatti, spero che nelle prossime operazioni il comandante prenda le dovute precauzioni". Pertanto pensavo e soprattutto speravo che fosse lui ad aprire un inchiesta. Ma mi sbagliavo. In un altra occasione gli avevo inviato degli altri input, scrivendogli oggi ci sono stati i controlli, era un altra squadra ad effettuare i  controlli e gli abusivi sono stati beccati. Ma queste informazioni non sorbivano nessuno effetto. I dialoghi si sono conclusi non appena ho ipotizzato la volontà di depositare il tutto in procura. Ma voglio ipotizzare che non sia direttamente il sindaco a gestire la sua pagina e chi ha letto ha reputato la notizia infondata, ma dalle risposte tutto lasciava intuire che era lui in persona a rispondere.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso e mi ha spinto a togliere la denuncia dalla naftalina e depositarla in procura è avvenuta in seguito ad un avviso di garanzia pervenutomi tramite la polizia postale, su richiesta del Comandante dei vigili urbani che si sentiva diffamato da un mio commento sul giornale online Live Sicilia. In quell'occasione leggendo dell'ennesima ordinanza che proibiva a noi regolari di mettere persino la musica di sottofondo, perché loro non erano in grado di contrastare il fenomeno dell'abusivismo, rispondevo che per risolvere il problema dell'abusivismo occorreva mettere sotto controllo il telefono dei vigili urbani.

Naturalmente sapevo ciò che dicevo e speravo che la macchina dell'indignazione facesse aprire un inchiesta, invece hanno provato a mettermi il bavaglio. Forse pensavano di intimorirmi, perché parliamoci chiaro in città l'abusivismo si tocca con mano, anzì per dirla tutta, piazza Olivella, grazie alle mie continue segnalazioni e fra le piazza migliori di Palermo, nel resto della città vedi corso Alberto Finocchiaro Aprile, proprio difronte all'immenso tribunale, l'abusivismo si tocca ad un palmo di mano eppure nessuno vede niente.

Durante l'interrogatorio di garanzia, fornii alcune prove alla polizia postale e qualche mese dopo depositai la denuncia alla procura, continuando nel frattempo a depositare esposti su esposti in tutti i corpi di polizia al fine di accelerare l'eliminazione dell'abusivismo. Ma ciò non avvenne, anzì eravamo sempre noi ad essere controllati, mentre gli abusivi ed i mezzi regolari si facevano trovare chiusi o chiudevano davanti agli occhi degli agenti.

Mettetevi nei panni di chi è costretto mese dopo mese a versare ingenti quantità di tasse, che non solo è tartassato, ma subisce una concorrenza sleale  da questi pseudo commercianti.

A noi un impiegato ci costa 16€ l'ora, molti impiegati nella zona di piazza Olivella, percepiscono 25€ al giorno, 12 ore al giorno in pratica 2€ l'ora, se vogliamo prenderla a ridere si dice che gli immigrati rubano il lavoro agli italiani, in realtà sono loro che rubano il lavoro agli immigrati, perché gli immigrati hanno sicuramente più dignità e per 2€ l'ora non ci vanno a lavorare. Poi ci sono i contratti di facciata, messi in regola per 4 ore al giorno, quando in realtà ne fanno 10/12 di ore al giorno.

Noi abbiamo dovuto spendere 60.000€ per fare una cucina a norma eppure vediamo locali di 20mq che fanno panineria,spaghetteria,pizzeria... quando per legge ci vuole una cucina di almeno 16 mq. A noi è stato proibito di cucinare il kebab all'esterno, molti non solo cucinano all'esterno, ma espongono persino antipasti ed altre pietanze. Tutti all'Olivella trasmettono partite di calcio con abbonamenti Mediaset premium per privati, quando per legge ci vuole un abbonamento Business che ha un costo di 179€ mensili + iva.  Ed infine il suolo pubblico abbiamo dimostrato che in via dell'Orologio un ambulanza non può entrare, ma nulla è stato fatto, abbiamo dimostrato la presenza dei gazebo vietati nella delibera 252 del settembre 2014, ed i gazebo restano a suo posto. Abbiamo dimostrato la presenza di pedane istallate sopra botole di sottoservizi (Enel, Telecom,Fastweb e Vodafone),ma  le pedane restano lì.


Abbiamo dimostrato la presenza di occupazioni che chiudono interi tratti di strada, ma anche telefonando alle forze dell'ordine nessuno interviene. La foto in basso è stata scatta il giorno prima dei controlli della notte fra il 27 ed il 28 gennaio in via dell'Orologio. Gli operatori dell'ambulanza sono dovuti scendere a piedi per arrivare dal malato, questo al mio paese si chiama interruzione di pubblico servizio.




Mentre quest'altra foto è stata scattata il giorno dei controlli della notte fra il 27 ed il 28 gennaio 2017 sempre in via dell'Orologio, trovate delle anomalie?


Tutto chiuso e la strada completamente sgombera, a questo punto pensate che un imprenditore che investe in questa città e dà occupazione vera, possa farsi prendere per i fondelli da 4 gestori incompetenti a da coloro che ci dovrebbero tutelare?

Finalmente dopo 2 anni, in cui mi sono calato nei panni di un agente di polizia, svolgendo indagini personali, sono riuscito a dimostrare che fra questi locali e questi ispettori ci sia un rapporto di complicità, questo rapporto ha danneggiato la nostra azienda che ha subito ingenti perdite economiche e come se non bastasse una sanzione da parte dell'agenzie dell'entrate, perché secondo loro nel 2013 abbiamo dichiarato troppo poco e malgrado non c'era nessuna traccia di questa presunta evasione, malgrado i nostri conti correnti erano sotto lo zero e malgrado non avevamo conti in Svizzera od in altri paradisi fiscali, oltre a non aver fatto acquisti di beni mobili o immobili, per loro eravamo comunque colpevoli e questo ulteriore scherzetto c'è costato ben 10.000€.  Soldi che abbiamo dovuto rateizzare con i dovuti interessi e che ancora stiamo pagando, quando in piazza ci sono locali, che mandano i conti nel pizzino di carta a posto dello scontrino fiscale. Pertanto anche noi ci costituiremo parte civile nel processo e chiederemo i danni.

A questo punto spero che la procura, investighi fino in fondo, in quanto, quando vengono effettuati i controlli sono molti gli agenti impiegati ed in genere per ogni locale entrano 3/4 agenti, se uno di loro si rende conto che l'ispettore non sta segnalando un anomalia ha l'obbligo di farlo presente e qualora l'anomalia non venga verbalizzata, l'agente ha il dovere di fare rapporto dell'accaduto all'autorità competente che ha disposto i controlli. Qualora non lo fa è complice.
Pensate ad un rapinatore ed al complice che fa il palo, non commette la rapina, ma subisce anche lui un processo, con una pena sicuramente più lieve.

Con la mia storia fatta di coraggio e sacrificio, vi ho dimostrato che anche a Palermo, cambiare si può. L'aria di rassegnazione che aleggia nell'aria non giova a nessuno, se davvero vogliamo cambiare la città per il bene nostro e soprattutto per dare un futuro ai nostri figli in questa bellissima terra, dobbiamo tutti metterci la faccia e lavorare per il cambiamento. Io ho già scritto un pezzo di storia, ora tocca a te.

Francesco Capizzi




Per coloro che se la fossero dimenticata, questa era piazza Olivella nel 2013