domenica 28 giugno 2020

Palermo elezioni 2022: Ricordiamoci di loro






Siamo la terra del sole, del mare, del bel tempo nove mesi l'anno. Abbiamo spiagge bellissime, storia e monumenti in ogni angolo del nostro territorio, chiese e musei bellissimi... potremmo vivere di rendita grazie ai lasciti dei nostri antenati eppure viviamo nel degrado e nell'assoluto menefreghismo.

Palermo quinta città di Italia, vive da anni sotto l'egemonia di una giunta di incapaci con idee obsolete, che di anno in anno hanno contribuito a distruggere il tessuto economico della città. Come è ben noto, Palermo non vive di industrie, vive di commercio, tutte le città con grandi porti hanno sempre vissuto di commercio. Eppure nell'ultimo decennio sembrerebbe che questo commercio dia fastidio a questi politici. Di anno in anno le pedonalizzazioni fantasiose o per meglio dire sulla carta, senza servizi alternativi validi di mobilità, hanno contribuito a far scappare i nostri artigiani, che di anno in anno hanno preferito chiudere e decentrare le loro attività in periferia, dove è possibile offrire ai propri clienti un parcheggio comodo per facilitare il trasporto dei propri acquisti. Tuttavia gli amici "ra cuntintizza", asserivano, che queste attività dislocavano in altra sede, solo perché erano incapaci di adeguarsi alle nuove modalità di commercio come l'e-commerce. Peccato per loro che proprio per l'e-commerce occorre una postazione che dia la possibilità ai trasportatori di accedere senza ostruzionismi. La sostituzione di massa, delle vecchie botteghe artigiane, ha fatto sì che il centro storico si trasformasse in una massa di attività ricettive e ristorative. In pratica negozi di abbigliamento, gioiellerie, orologerie, negozi di intimo, scarpe ed accessori, ferramenta, cartolerie, corredi... hanno lasciato il posto a ristoranti, pub, drinkerie, gelaterie... tutte le categorie merceologiche, sostituite dal settore food.

Quindi prima l'amministrazione ha segato le gambe ai vecchi imprenditori, per rivalutare il centro storico e renderlo un polo turistico. Poi ha concesso solo licenze per il food. Ed infine ha incentivato l'apertura di numerosi B&B. Come ogni cosa, ci sono i suoi pro ed i suoi contro. L'avvento dei locali, ha rivalutato il centro storico, prima covo di prostitute e spacciatori, con scippatori ad ogni angolo. Allontanata la delinquenza, le abitazioni hanno cominciato a prendere valore e coloro che hanno acquistato, non gradiscono la presenza di coloro che hanno contribuito a rendere il centro storico vivibile. Con questo non stò giustificando coloro che non rispettano le leggi ed il riposo dei residenti. Chi mi conosce sà che sono il primo a denunciare i comportamenti scorretti. Condanno da parte dei residenti, il fare di tutta l'erba un fascio.

L'incremento spropositato di attività ristorative, ha attirato gestori di ogni risma, che pur di essere competitivi con chi ha le autorizzazioni per fare determinati tipi di intrattenimenti, hanno iniziato a fare concerti e dj set in locali piccolissimi attirandosi l'ira dei residenti. Ma l'amministrazione nel completare il suo disastro ha iniziato a dare licenze per minimarket ai bengalesi, che hanno cominciato a vendere alcolici a prezzo di supermercato. Queste attività che attirano tantissimi giovani squattrinati, creano enormi assembramenti sotto le abitazioni, che si traducono in urla, schiamazzi, bottiglie lasciate per terra o davanti i portoni ed infine non offrendo il servizi igienici, fanno si che queste bestie, fanno i loro bisogni per strada. In pratica le strade si trasformano in pisciatoi.

Dopo anni di bagarre fra residenti e gestori di locali, dove il Comune si limita a fare ordinanze che spesso e volentieri non vengono rispettate per anni ed anni, senza una reale forma repressiva da parte degli organi di controllo, arriva la manna dal cielo, il lockdown.

Dopo 70 giorni di lockdown, con strade deserte  e silenzio tombale, riaprono le attività di ristorazione. La dittatura covidista, ha creato un disastro economico senza precedenti. 400 mila posti di lavoro persi, solo 300 mila durante il mese di aprile e molti perderanno il posto di lavoro subito dopo il termine della cassa integrazione. (Fonte)

Speravamo in misure per il rilancio dell'economia... ed invece il vostro amato sindaco, continua la farsa della dittatura Covidista. In assenza di una reale emergenza sanitaria, con numeri errati dei contagiati, il 12 giugno il sindaco emana l'ordinanza 66, imponendo ai locali la chiusura anticipata all'1,30 e lo stop della vendita di alcolici d'asporto in contenitori di vetro dopo le ore 20 e stop della vendita d'asporto dopo la mezzanotte.


Quindi il Sindaco per consentire una rapida ripresa, obbliga le attività di ricezione  a chiudere un ora e mezza prima, gli impedisce di vendere d'asporto dopo un certo orario e li obbliga ad usare contenitori di plastica, danneggiando l'ambiente.



Inoltre ci dice "ponendo i presupposti per scongiurare o ridurre il rischio di aggregazione notturne potenziale fattore di contagi virali".



Il 12 giugno in Sicilia, su una popolazione di 5 milioni di abitanti, avevamo 151 contagiati di cui 37 ricoverati con sintomi lievi e solo 3 persone in terapia intensiva, eppure il Sindaco metteva il cappio al collo ai commercianti. Inviai subito una pec, naturalmente senza risposta al Presidente della regione Musumeci, al Sindaco di Palermo Orlando ed al Prefetto Forlani, facendo queste domande:

Quali sono gli studi scientifici che affermano che l'aggregazione nelle ore notturne è un potenziale fattore di contagi virali? E soprattutto qual'è l'attinenza virus-alcol? Il virus ha minori probabilità di contagio, se si bevono alcolici in contenitori di plastica? È più probabile che l'alcol assunto da un avventore provochi un incidente che aumenti il numero dei contagi. Eppure nessuno ha mai vietato l'uso di automobili. Inoltre in base a quali studi scientifici se vai in rosticceria vi sono meno probabilità di contrarre il coronavirus, rispetto a coloro che vanno in un pub o in un ristorante? Che differenza c'è fra una panineria ed una rosticceria? Non fanno entrambi gastronomia?


Questa foto è stata scattata alle 02 di sabato 20 giugno, in una rosticceria. Qual'è la probabilità che questa gente sia meno a rischio, rispetto a sedersi a consumare in un risto-pub?


Questa foto è stata scattata sabato 13 giugno intorno alle ore 17. Qui non ci sono probabilità di contrarre il virus? Eppure si consente di passeggiare senza nessuna restrizione.


La verità è una, da mesi ascoltiamo gli "esperti" che ci raccontano storie di picchi epidemiologici, con scenari catastrofici, ma di tutti questi scenari previsti, nessuna previsione è stata azzeccata sia in Sicilia ed in gran parte delle regioni di Italia. Ed a Bergamo dove ci sono stati reali casi, la Procura ha aperto un fascicolo, dove ci sono indagini in corso.


Riguardo al riposo dei residenti, concordo sul pugno duro. Ma se una fetta di gestori si comporta male e non rispetta le ordinanze non possiamo penalizzare l'intera categoria. Del resto l'art. 50 al c. 7 bis del d.Lgs 267/2000 riferisce “Il Sindaco, al fine di assicurare il soddisfacimento delle esigenze di tutela della tranquillità e del riposo dei residenti nonché dell'ambiente e del patrimonio culturale in determinate aree delle città interessate da afflusso particolarmente rilevante di persone...può disporre, per un periodo comunque non superiore a trenta giorni, con ordinanza non contigibile e urgente, limitazioni in materia di orari di vendita, anche per asporto, e di somministrazione di bevande alcoliche e superalcoliche, nonché limitazioni degli orari di vendita degli esercizi del settore alimentare o misto, e delle attività artigianali di produzione e vendita di prodotti di gastronomia pronti per il consumo immediato e di erogazione di alimenti e bevande attraverso distributori automatici”.


Il decreto legislativo, non dice che occorre limitare tutta le categorie notturne, se in alcune aree vi sono attività che disturbano il riposo dei residenti. Ma dice che se ci sono delle zone dove non si rispetta il riposo dei residenti... il Sindaco può imporre una riduzione in quelle aree dell'orario di chiusura delle attività e della somministrazione degli alcolici, dell'asporto per un massimo di 30 giorni.

Questa ordinanza attualmente ha il solo effetto di penalizzare l'economia del nostro settore già in crisi a causa del lock down e potrebbe avere un effetto boomerang in quanto gli utenti che vogliono godersi il fine settimana senza essere buttati fuori dai locali dopo l'1:30, preferiranno fare un po' di autostrada e spostarsi nelle zone limitrofe di Capaci, Terrasini, Bagheria... Gli stessi, dopo aver bevuto alcolici a tarda notte si metteranno in autostrada, aumentando il rischio di incidenti anche mortali. Il primo incidente mortale l'abbiamo avuto il 21 giugno, dove a perdere la vita è stato un ragazzino di 17 anni, per cause ancora d'accertare.

Inoltre, in questi mesi, sia l'OMS che l'ISS ha detto a chiare lettere che l'uso della mascherina non serve a contenere il contagio da coronavirus, anzi è stato dimostrato che il virus, vive fino a 7 giorni proprio sulle mascherine. Mascherine che non sono facilmente reperibili in commercio e per tanto questa ordinanza ( n° 25 del 13 giugno 2020 del Presidente della Regione), obbliga al cittadino a riutilizzare le stesse mascherine, ricettacolo di funghi e batteri. A tal proposito si sono espressi medici di fama internazionale come il dott. Tarro, il nanopatologo Montanari, Il dott. Bassetti, il dott. Zangrillo e tanti altri. Inoltre in assenza di un reale rischio di aumento della curva epidemiologica, il continuare a nebulizzare nell'aria particelle di cloro, candeggina e disinfettanti vari, fa sì che queste particelle, vengano inalate dagli avventori o peggio ancora dagli atleti che avendo una maggiore esigenza di ossigeno aumentano il ritmo respiratorio (parlo da frequentatore di palestre). Inoltre vi è un reale danno all'ambiente.

Malgrado le manifestazioni dei commercianti e la mia pec

, il Sindaco con ordinanza 72 del 25 giugno 2020 e successiva ordinanza n°73 del 26 luglio, proroga le restrizioni fino al 26 luglio 2020. Nel silenzio generale di tutti i consiglieri comunali, obbligandoci a non servire bevande alcoliche in bicchieri di vetro, nemmeno nell'area esterna concessa ai nostri locali. Pertanto una buona birra artigianale o un vino pregiato, secondo il vostro amato sindaco va degustata/o nel bicchiere di plastica. Quando il 26 giugno la Sicilia ha soltanto 129 contagiati di cui 18 ricoverati con sintomi lievi e solo 4 in terapia intensiva. Speriamo solo che la magistratura, dia voce alle nostre denunce e che faccia rispettare i nostri diritti costituzionali, nella speranza che anch'essa faccia pulizia al suo interno ed elimini le mele marce.

Alla luce di queste informazioni, non possiamo tollerare governanti del genere, alle prossime elezioni non dimentichiamoci di loro e di tutti quei consiglieri comunali, che pur di mantenere i privilegi non hanno votato e depositato la sfiducia al sindaco. Sono tutti complici di questo disastro, segnatevi i nomi ed evitate di votarli alle prossime elezioni. contagi 26 giugno 2020


Elenco consiglieri comunali


Diritti fondamentali della costituzione


Art 1 L'Italia è una repubblica fondata sul lavoro...


Art 3. Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.


Art 4. La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.

Art. 5. La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell'autonomia e del decentramento.


Art. 17. I cittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente e senz'armi.



Francesco Capizzi