Con quest'articolo finirò di inemicarmi l'intera classe degli imprenditori di tutte le categorie. A Palermo ed in molte città italiane molte persone sono convinte di andare a lavorare e spesso difendono a spada tratta coloro che gli offrono un lavoro, in realtà la parola esatta non è lavoro, ma SFRUTTAMENTO.
Con contratto o senza contratto, nessun impiegato riceve una formazione reale su quelli che sono i suoi diritti e doveri. Ed i sindacati che tutti conosciamo restano nei loro uffici impassibili a questo malessere sociale, tanto loro si che hanno uno stipendio regolare.
Ieri usciva l'ennesimo servizio delle Iene che metteva in ridicolo il nostro "amato" Sindaco. Infatti, proprio qualche giorno fà il Sindaco Orlando, ringraziava i cinesi che danno posti di lavoro ai palermitani. Si sà, lui il sindaco lo sà fare e come schema da buonista di sinistra, il primo pensiero è elogiare l'operato di extracomunitari, peccato che come dimostrato dalle Iene, questi imprenditori, sfruttavano i dipendenti con paghe da fame e soprattutto a nero. (servizio Iene)
Ma i cinesi non sono i soli sfruttatori dei lavoratori. Sabato scorso due miei clienti mi annunciano che si stanno per trasferire in Germania. Gli chiedo come mai, proprio adesso che hanno trovato un lavoro in un bar di via Ruggero Settimo. Mi risponde tu un contratto di lavoro per 4 ore al giorno, 5 giorni alla settimana, 630€ al mese, che in realtà sono 10 ore di lavoro al giorno per 6 giorni, lo chiami lavoro? Come dargli torto.
Anche mio cugino andando a lavorare in via Maqueda in una nota gelateria, era obbligato a lavorare 10 ore al giorno per 800€ al mese. Lui ora è in Francia.
Di questi casi ne sento a migliaia. Ma dovete capire che il problema è culturale, qui la cultura dello sfruttamento è capillare e funziona con il silenzio assenso delle forze dell'ordine e dei sindacati, nei paesi evoluti e civilizzati è illegale. Quindi mentre qui l'eccezione è il lavoro regolare, lì l'eccezione è il lavoro nero ed è per questo che lì troverete prodotti e servizi a prezzi maggiorati, perché la qualità di vita è commisurata allo stipendio ed è per questo che in posti come l'Inghilterra per lavapiatti cercano Italiani ed Extracomunitari. Lo stipendio da lavapiatti per il tenore di vita inglese è una miseria ed è per questo che sono lavori che destinano agli stranieri. Un palermitano che sino alla partenza aveva lavorato per un piatto di riso come i Cinesi, quando gli propongono uno stipendio da 1000€/1200€ al mese con contratto regolare fa i salti di gioia. (fonte)
Peccato che dopo qualche mese, facendo i conti con il tenore di vita inglese, tornano quasi tutti in patria con la coda sotto le gambe. La stessa cosa avviene in Italia con l'agricoltura, la sinistra vi dirà che è un lavoro che gli Italiani non vogliono fare e pertanto lo delegano agli extracomunitari. La realtà è che un lavoro quasi sempre a nero o con contratti falsi e con 12/15 ore lavorative e visto che è un lavoro pesante, nessuno lo vuole fare. Provate a ridurre le ore di lavoro in campagna ed a dare uno stipendio di 1500€ al mese e poi vediamo se nessuno lo vuole più fare...
Quello che non vi dicono, è che in Italia i lavoratori avrebbero diritto a paghe migliori ed orari di lavoro più dignitosi. Ma la sinistra ed i sindacati hanno scelto per voi ed hanno messo a tecere in nome della resistenza anni ed anni di conquiste sociali. Nessuno vi ha mai detto, che quel cattivone di Mussolini, aveva ridotto i contratti di lavoro degli italiani da 48 a 40 ore settimanali, per dare al lavoratore maggior tempo per se, perché per lui si doveva lavorare per vivere e non vivere per lavorare.
Pertanto oggi nessuno vi dirà che un lavapiatti in Italia, con regolare contratto full time di 48 ore settimanali dovrebbe guadagnare circa 1450€, di fatto la paga sindacale è di 7,08€ l'ora. E più si sale di livello e più aumenta la paga oraria. Capito cosa non vi dicono. In Italia un lavapiatti con contratto regolare, guadagnerebbe di più di un lavapiatti in Inghilterra, stando a casa propria. Permettono che i datori di "lavoro", vi sfruttino senza informarvi su quali sono i vostri diritti.
A questi importi si sommano le varie festività godute e non godute, le malattie, le maggiorazioni per gli orari notturni (25%), le tredicesime, le quattordicesime, ed infine gli straordinari. Sono un impiegato pubblico conosce realmente i suoi diritti, per gli altri è il datore di lavoro a decidere, quanto pagare e quante ore lavore, poi commisura l'eventuale busta paga con l'importo che vi dà e non con le reali ore di lavoro effettuate.
Alla luce di queste informazioni quanto vi sentite sfruttati?
Sappiate che Il contratto collettivo nazionale di lavoro (abbreviato CCNL) è, nel diritto del lavoro italiano, un tipo di contratto di lavoro stipulato a livello nazionale tra le organizzazioni rappresentanti dei lavoratori dipendenti e i loro datori di lavoro ovvero dalle rispettive parti sociali in seguito a contrattazione collettiva e successivo relativo accordo.
Il CCNL nasce nel 1927 su approvazione del Gran consiglio del Fascismo è dal 1941 diventa uno strumento giuridico. Con questo accordo Stato, datori di lavoro e sindacati stabiliscono i termini dei contratti di lavoro per categoria. Paga, minimo sindacale, permessi, riposi, ferie, assegni familiari, malattie... Tutte cose che oggi vi sognate, in uno stato che da come incentivi alle imprese l'assunzione di ex detenuti ed extracomunitari.
Nella speranza che prima o poi aprirete gli occhi ed inizierete a reclamare i vostri diritti, Vi auguro che possiate trovare un lavoro dignitoso che vi renda liberi ovunque voi vogliate.
Francesco Capizzi