lunedì 14 maggio 2018

Lavoro istruzioni per l'uso (ciò che i sindacati non vi dicono)




Con quest'articolo finirò di inemicarmi l'intera classe degli imprenditori di tutte le categorie. A Palermo ed in molte città italiane molte persone sono convinte di andare a lavorare e spesso difendono a spada tratta coloro che gli offrono un lavoro, in realtà la parola esatta non è lavoro, ma SFRUTTAMENTO.

Con contratto o senza contratto, nessun impiegato riceve una formazione reale su quelli che sono i suoi diritti e doveri. Ed i sindacati che tutti conosciamo restano nei loro uffici impassibili a questo malessere sociale, tanto loro si che hanno uno stipendio regolare.

Ieri usciva l'ennesimo servizio delle Iene che metteva in ridicolo il nostro "amato" Sindaco. Infatti, proprio qualche giorno fà il Sindaco Orlando, ringraziava i cinesi che danno posti di lavoro ai palermitani. Si sà, lui il sindaco lo sà fare e come schema da buonista di sinistra, il primo pensiero è elogiare l'operato di extracomunitari, peccato che come dimostrato dalle Iene, questi imprenditori, sfruttavano i dipendenti con paghe da fame e soprattutto a nero. (servizio Iene)




Ma i cinesi non sono i soli sfruttatori dei lavoratori. Sabato scorso due miei clienti mi annunciano che si stanno per trasferire in Germania. Gli chiedo come mai, proprio adesso che hanno trovato un lavoro in un bar di via Ruggero Settimo. Mi risponde tu un contratto di lavoro per 4 ore al giorno, 5 giorni alla settimana, 630€ al mese, che in realtà sono 10 ore di lavoro al giorno per 6 giorni, lo chiami lavoro? Come dargli torto.

Anche mio cugino andando a lavorare in via Maqueda in una nota gelateria, era obbligato a lavorare 10 ore al giorno per 800€ al mese. Lui ora è in Francia.

Di questi casi ne sento a migliaia. Ma dovete capire che il problema è culturale, qui la cultura dello sfruttamento è capillare e funziona con il silenzio assenso delle forze dell'ordine e dei sindacati, nei paesi evoluti e civilizzati è illegale. Quindi mentre qui l'eccezione è il lavoro regolare, lì l'eccezione è il lavoro nero ed è per questo che lì troverete prodotti e servizi a prezzi maggiorati, perché la qualità di vita è commisurata allo stipendio ed è per questo che in posti come l'Inghilterra per lavapiatti cercano Italiani ed Extracomunitari. Lo stipendio da lavapiatti per il tenore di vita inglese è una miseria ed è per questo che sono lavori che destinano agli stranieri. Un palermitano che sino alla partenza aveva lavorato per un piatto di riso come i Cinesi, quando gli propongono uno stipendio da 1000€/1200€ al mese con contratto regolare fa i salti di gioia. (fonte)
Peccato che dopo qualche mese, facendo i conti con il tenore di vita inglese, tornano quasi tutti in patria con la coda sotto le gambe. La stessa cosa avviene in Italia con l'agricoltura, la sinistra vi dirà che è un lavoro che gli Italiani non vogliono fare e pertanto lo delegano agli extracomunitari. La realtà è che un lavoro quasi sempre a nero o con contratti falsi e con 12/15 ore lavorative e visto che è un lavoro pesante, nessuno lo vuole fare. Provate a ridurre le ore di lavoro in campagna ed a dare uno stipendio di 1500€ al mese e poi vediamo se nessuno lo vuole più fare...

Quello che non vi dicono, è che in Italia i lavoratori avrebbero diritto a paghe migliori ed orari di lavoro più dignitosi. Ma la sinistra ed i sindacati hanno scelto per voi ed hanno messo a tecere in nome della resistenza anni ed anni di conquiste sociali. Nessuno vi ha mai detto, che quel cattivone di Mussolini, aveva ridotto i contratti di lavoro degli italiani da 48 a 40 ore settimanali, per dare al lavoratore maggior tempo per se, perché per lui si doveva lavorare per vivere e non vivere per lavorare.

Pertanto oggi nessuno vi dirà che un lavapiatti in Italia, con regolare contratto full time di 48 ore settimanali dovrebbe guadagnare circa 1450€, di fatto la paga sindacale è di 7,08€ l'ora. E più si sale di livello e più aumenta la paga oraria. Capito cosa non vi dicono. In Italia un lavapiatti con contratto regolare, guadagnerebbe di più di un lavapiatti in Inghilterra, stando a casa propria. Permettono che i datori di "lavoro", vi sfruttino senza informarvi su quali sono i vostri diritti.
A questi importi si sommano le varie festività godute e non godute, le malattie, le maggiorazioni per gli orari notturni (25%), le tredicesime, le quattordicesime, ed infine gli straordinari. Sono un impiegato pubblico conosce realmente i suoi diritti, per gli altri è il datore di lavoro a decidere, quanto pagare e quante ore lavore, poi commisura l'eventuale busta paga con l'importo che vi dà e non con le reali ore di lavoro effettuate.

Alla luce di queste informazioni quanto vi sentite sfruttati?
Sappiate che Il contratto collettivo nazionale di lavoro (abbreviato CCNL) è, nel diritto del lavoro italiano, un tipo di contratto di lavoro stipulato a livello nazionale tra le organizzazioni rappresentanti dei lavoratori dipendenti e i loro datori di lavoro ovvero dalle rispettive parti sociali in seguito a contrattazione collettiva e successivo relativo accordo.

Il CCNL nasce nel 1927 su approvazione del Gran consiglio del Fascismo è dal 1941 diventa uno strumento giuridico. Con questo accordo Stato, datori di lavoro e sindacati stabiliscono i termini dei contratti di lavoro per categoria. Paga, minimo sindacale, permessi, riposi, ferie, assegni familiari, malattie... Tutte cose che oggi vi sognate, in uno stato che da come incentivi alle imprese l'assunzione di ex detenuti ed extracomunitari.

Nella speranza che prima o poi aprirete gli occhi ed inizierete a reclamare i vostri diritti, Vi auguro che possiate trovare un lavoro dignitoso che vi renda liberi ovunque voi vogliate.

Francesco Capizzi




mercoledì 2 maggio 2018

Nella guerra fra residenti e commercianti è il comune da condannare







Come ogni estate arriva in comune il dibattito fra diritto al lavoro e diritto al riposo. Inizia un lungo periodo di bagarre, dove entrambe le fazioni se ne diranno di tutti i colori e ne usciranno entrambi sconfitti e come sempre a vincere la battaglia saranno gli abusivi. Come tutti gli anni il comune tenterà di mettere una pezza, stringerà il campo d'azione delle attività regolari, ma nulla cambierà, ed i residenti, continueranno a passare notti insonni.

Entrambe le fazioni non hanno capito che l'unico soggetto da condannare è il Comune di Palermo, in quanto la sua funzione è quella di garante dei cittadini a prescindere dalla categoria che rappresentano.

Di fatto potremmo anche chiudere i locali notturni, ma chi garantirà che gli abusivi se ne andranno? Il 30 aprile, chiudendo la mia attività, sono passato intorno all'1,30 da piazza Sant'Anna. A parte un locale, nessuno aveva suolo pubblico, eppure malgrado fosse un lunedì i ragazzi bivaccano in enormi quantità in piazza, fra suoni, balli, urli e schiamazzi. Chi con la chitarra, chi con cori da stadio, chi suonava i clacson dei loro mezzi, malgrado fossimo in un area pedonale... nessuno di questi individui garantiva il diritto al riposo. Eppure poco più avanti a piazza Rivoluzione, vi era un silenzio tombale. Le persone sedute e composte, che sorseggivano un drink. Il primo problema della movida è l'alcol a  basso prezzo. Più bevono, più urinano, più urlano e più schiamazzano. Se una ditta paga le tasse ed ha il personale in regola, non può permettersi di fare sconti e prezzi stracciati.

Ma torniamo al nocciolo del discorso, quali sono i doveri del comune?
Il comune deve concedere qualora ci sono i requisiti, il suolo pubblico. nell'ipotesi che non ci siano i requisiti, il comune deve verificare costantemente affinchè la ditta in questione non occupi quello spazio. Nell'ipotesi che ci siano i requisiti, il comune deve verificare che vengano rispettati gli spazi concessi e non lo deve fare una tantum, ma settimanalmente.

Il comune ad oggi a parte rari casi, non ha fatto nell'uno e nell'altro e quindi in città regna l'anarchia.
Chi non è autorizzato, occupa abusivamente il suolo pubblico. Chi è autorizzato, ne occupa di più. Nessuno può fare musica all'esterno e quasi tutti la fanno. Pertanto come abbiamo dimostrato dal 2013 ad oggi, non mancano le regole e le leggi. Manca il controllo del territorio e con l'ennesima ordinanza non si risolverà nulla.

A dimostrazione di ciò che affermo, vi mostro due documenti del suap. Il primo datato 17 giugno 2016 firmato dal ex dirigente Patrizia Milisenda, che casualmente subito dopo le mie pressioni ha deciso di cambiare ufficio. Il 23 maggio 2016, inviavo al Suap le foto di 3 strutture presenti all'Olivella e chiedevo quali di queste potevo istallare, visto e considerato che in caso di pioggia i miei ombrelloni facevano acqua, ed il suap mi rispose che nessuna di quelle strutture erano istallabili e che avrebbero girato la segnalazione alla Polizia Municipale...



Successivamente ne ho inviate parecchie di altre pec senza risposta e senza che gli abusi venissero tolti. Quando mi fu bocciata la pratica di suolo pubblico, perchè mancava l'autorizzazione della macelleria, inviai una nuova pec dove mostrovo tutte le strutture della piazza e delle vie limitrofe, con le relative motivazioni sul perché non potevano essere autorizzate. Mi rispondono dicendo che dalla mia nota, vedono il perdurare degli abusi e pertanto richiedono un accertamento urgente alla Polizia Municipale.



Per ovvi motivi non posso condividere gli esposti. Alla luce di queste informazioni, questi documenti ufficiali mostrano che malgrado il sottoscritto in questi 2 anni ha evidenziato, con prove certe, le violazioni della delibera comunale 252 del settembre 2014. Ad oggi nessuno è riuscito a far cessare questi abusi e pertanto l'unica azienda penalizzata a piazza Olivella è la mia che dal 31 dicembre 2017 ha perso la possibilità di poter utilizzare il suolo pubblico. E dal 2013 è stata penalizzata in quanto l'unica ad avere una struttura aperta... Chi è abusivo, chi non rispetta le regole, le leggi e le delibere continua a farlo e continuerà a farlo, anche con la prossima ordinanza o delibera sindacale.

Inoltre sempre nella suddetta delibera, all'art. 19 recita che qualora un attività commerciale è stata sanzionata per la seconda volta, perde la concessione del suolo pubblico. E per la durata di un anno non potrà richiedere una nuova concessione... Ad oggi quante concessioni sono state revocate? ve lo dico io... Nessuna.

Pertanto caro amico, l'unica cosa che possiamo fare insieme, per i miei ed i tuoi diritti è fare causa al comune per inadempienza e chiedere oltre i danni fisici, economici e morali, le dimissioni di Orlando e della sua giunta.

Se la pensi come me, passa la voce e condividi.

Francesco Capizzi

Portavoce del Popolo della Legalità