lunedì 4 dicembre 2017

I controlli sono arrivati, ma...

Ad oggi è rimasto tutto invariato...



Vi sembrerà strano, ma ad oggi e così. Prima di parlarvi di ciò che è accaduto, mi soffermerei su un altro aspetto riguardante sempre la nostra attività.

Il 31 dicembre scade la nostra concessione di suolo pubblico, e come ogni volta ci accingiamo a rinnovarla. Di volta in volta abbiamo presentato la stessa pratica, solo che questa volta abbiamo chiesto di poter ampliare verso l'esterno l'area autorizzata di 1 metro e pertanto abbiamo chiesto di passare dagli attuali 30 mq ai 40 mq. Essendo che il Suap, si prende circa 3 mesi per autorizzare, abbiamo presentato la pratica di rinnovo ed ampliamento il 05 ottobre 2017.

Negli scorsi anni la pratica è passata senza problemi e visto che ancora a novembre non avevamo avuto nessun cenno dal Suap pensavamo che anche questa volta sarebbe stata approvata.
Il 20 novembre 2017, riceviamo una risposta negativa alla nostra richiesta di suolo pubblico. E non vi nascondo che già immaginavo che si appellassero all'articolo 3 al punto 3 della delibera 252 del settembre 2014. Infatti il comune come vi dimostrerò in questo articolo tende ad applicare i punti di questa ordinanza a piacimento, per dirla tutta c'è dove vede e dove non vede.

In questo punto, il gestore del locale qualora vuole occupare il suolo pubblico adiacente alla sua attività, deve chiedere il consenso espresso secondo i termini di legge, al proprietario o locatore dell'immobile usufruttuario dell'area che deve chiedere.

Nulla da obbiettare, condivido in pieno qualora si trattasse del portone di un condominio o di un esercente che farebbe i miei stessi orari, in tal caso i miei ombrelloni uniti ai tavoli ed alle sedie gli oscurerebbero l'attività. Ma nel mio caso, dove la mia attività apre quando la macelleria che ho a fianco chiude, quale permesso dovrei chiedere? La sua attività non produce la notte e qualora per un motivo qualsiasi vorrebbe accedervi nelle ore notturne lo potrebbe fare tranquillamente, come ha fatto in questi 4 anni attraverso il marciapiede ampio oltre 1 metro.

Di fatto negli scorsi anni, non abbiamo mai presentato nessuna autorizzazione da parte del conduttore dell'attività a fianco, proprio perché non occorreva visto che usufruivo pagando di un bene pubblico senza intralciare il lavoro altrui.

Ma senza  andare troppo lontano, qualcuno ricorderà che in via La Lumia, avevano autorizzato persino i dehorse dalle ore 20 alle ore 01.

http://palermo.repubblica.it/cronaca/2017/02/18/news/palermo_nuova_stretta_sulla_movida_ultimatum_ai_locali_dehors_da_smontare-158620077/

E parlando di locali presenti nelle vicinanze, in piazza Monteleone un locale è stato autorizzato nelle ore serali, proprio nell'area destinata al carico e scarico della posta, quando la stessa delibera lo vieti.

Foto 1

Foto 2



Foto 3


Foto 4

La foto 1 è stata scattata durante le ore di servizio, come si può vedere sulla destra l'ombrellone occulta la segnaletica stradale ed in questo caso il cartello di divieto di sosta per carico e scarico merci. Di fatto quest'area dovrebbe servire come area di scarico e carico merci della posta e delle attività commerciali. E l'art. 8 della delibera 252 del settembre 2014 parla chiaro in merito : I manufatti non devono interferire con i passi carrabili, i manufatti non devono altre sì occultare la segnaletica stradale, orizzontale e verticale e non devono occultare varchi di entrata ed uscita di uffici pubblici. Quindi di che stiamo parlando???




La foto 2 è scattata di notte dopo la chiusura del locale, l'area resta occupata dalle basi degli ombrelloni e dalle piante, quindi si potrebbe ipotizzare che è stata concessa un'autorizzazione h24. A terra sono presenti le strisce adesive verdi per delimitare l'area autorizzata, come espressamente richiesto nell'ordinanza.

La foto 3 e la foto 4 sono scattate ad ora di pranzo e mostrano come l'area che dovrebbe essere essere utilizzata per il carico e scarico delle merci, come espresso nell'ordinanza e dalla cartellonistica applicata è invece un aggrovigliamento di auto fra le piante e le basi degli ombrelloni.

Quindi tornando al nodo iniziale se il macellaio dovrebbe autorizzarmi per l'occupazione serale del suolo pubblico, allo stesso modo la posta dovrebbe autorizzare queste e le altre attività presenti nei pressi della posta, visto che occupano il suolo pubblico di fronte la propria attività su area prospiciente di pertinenza della posta. Ma chi all'interno della posta può prendere l'iniziativa di concedere l'occupazione di suolo pubblico di un area destinata a terze persone?  Anche perché come da foto, i mezzi della posta intralciano il traffico, perché non trovando posto nell'area designata, parcheggiano altrove.

Ma non finisce qui, il suap mi comunica che c'è un errore nella piantina, errore segnalato dall'ufficio mobilità urbana. E qui vi racconto un altra barzelletta...La piantina da noi presentata è la stessa presentata dal 2013 ad oggi. Nel 2013 è andata bene e ci hanno dato la concessione al suolo pubblico per 1 anno, nel 2014 è andata bene e ci hanno dato la concessione per 3 anni. Nel 2015 usciva una delibera che ci permetteva di ampliare il suolo pubblico passandolo dai 3 metri dal marciapiede a 5 metri. Contemporaneamentente visto le mie continue pressioni con l'assessore Giusto Catania, per avere questi benedetti arredi per piazza Olivella, per impedire una volta per tutte l'accesso alle auto, usciva una nuova ordinanza che stabiliva la viabilità a piazza Olivella. L'ordinanza 1140 del 21 agosto 2015 stabiliva soltanto chi poteva accedere da via Bara all'Olivella e chi poteva prendere il percorso alternativo da via Monteleone per immettersi in via Patania, di fatto sulla carta non modificava l'inizio dell'area pedonale che iniziava dal civico 2 e terminava all'ingresso di via Bara all'Olivella.

Chiamo il mio architetto per chiedere l'ampliamento e scopre che anche se sulla carta piazza Olivella, restava pedonale dal civico 2 sino a via Bara, sulla piantina l'area pedonale partiva dal civico 4.

Chiamo la Fipe che è l'associazione di riferimento e mi faccio fissare un appuntamento con l'ufficio mobilità. Dopo un paio di giorni ci andai e scopri dove nasceva l'errore.

Io asserivo che piazza Olivella 2 era dove si trovava la mia attività e loro asserivano che la mia attività si trovasse in via Patania... O ero pazzo e visionario io oppure erano pazzi loro.
La risposta arrivò subito, l'impiegato comunale mi chiamò e mi disse "le dimostro subito che si sbaglia", apre Google maps, scrive piazza Olivella 2 e gli mostra quello che per me è il civico 4, poi scorre la mappa ed inizia a contare questo è il civico 2, questo il 4, questo il 6 e così via. Lo fermo e gli dico, partendo dal presupposto che siamo in una piazza e quindi i civici partono dall'1 e proseguono 2,3,4 e così via, da quando Google maps è uno strumento attendibile? Accortosi dell'errore chiamò l'assessore Catania, che mi disse che avrebbe fatto modificare la piantina, cosa che a quanto pare non è avvenuta e quindi ad oggi chi ha esaminato la mia pratica riferisce che la mia piantina è difforme a quanto da me dichiarato nella richiesta di suolo pubblico.

Ma andiamo al nocciolo, presento una pratica di rinnovo ed ampliamento di suolo pubblico il 5 ottobre, in modo da ottenere la nuova concessione entro la scadenza della precedente e loro si accorgono della mancanza dell'autorizzazione del vicino dopo 45 giorni, quindi qualora il mio ricorso non venga preso in considerazione, dal primo di gennaio non potrò mettere i tavolini fuori fino alla nuova autorizzazione che richiederà 3 mesi per l'approvazione, che tradotto significa che dal primo gennaio dovrò lasciare a casa 2 impiegati con un contratto di lavoro vero. Non vi sembra una ripicca per aver attaccato il sistema?

Comunque il funzionario fa sapere al mio tecnico che posso chiedere solo l'area prospiciente alla mia attività ed uscire dal marciapiede di 5 metri, ma anche lì non è detto che mi autorizzino sino a 5 metri.

Vi chiederete, perché non provi a chiedere la concessione al vicino? personalmente non l'avrei mai fatto, mio padre ci ha pensato ed ha ricevuto una risposta negativa, ma siamo sinceri anche io a parti avverse l'avrei fatto. In quando uno dei locali da me denunciato è proprio il locale del fratello è pertanto è comprensibile il suo dissenso nei nostri confronti, anche se noi comunque agiamo secondo la legge, ma i legami di sangue vanno ben oltre.

Dopo i nuovi esposti presentati al comando dei vigili urbani circa 20 giorni fa, il 30 novembre giunto in piazza vedo alcuni esercenti con i documenti alla mano ed intuisco che vi erano controlli. In via dell'Orologio i soliti noti scappavano di fretta e furia. La stessa cosa avveniva in via Bara all'olivella. Malgrado ancora non erano le ore 18, trovo già due agenti ad attendermi, perché in questa città funziona così chi denuncia è il primo ad essere controllato (ad oggi 5 controlli nel 2017). Malgrado ancora dovevo uscire i tavoli, pulire la sala e preparami per l'apertura, dovetti presentare tutta la documentazione per l'ennesima volta, malgrado tutta questa documentazione è già in loro possesso, visto che sono autorizzazioni da loro concesse e pertanto sanno in cosa sono autorizzato e comunque sono tutte informazioni che hanno reperito nello scorso controllo del 27 gennaio 2017. Sono stato in loro compagnia circa per 1 ora e trenta minuti, mi hanno chiesto cose di loro competenza ed anche cose di competenza di altri corpi, hanno controllato le celle frigo, la scadenza degli alimenti, le bolle... ed alla fine dopo i soliti complimenti per la documentazione prodotta e per l'ordine per come era custodita, mi hanno sanzionato di 412€ per l'insegna, perché anche se non si paga, essendo al centro storico va autorizzata, in quanto potrebbe non essere in linea con il decoro urbano del centro storico. E la nostra a dir loro non lo era, tanto che abbiamo deciso comunque di rimuoverla perché comunque viene coperta dagli ombrelloni. Se da noi trovando tutto in regola ad eccezione dell'insegna hanno impiegato 1ora e mezza per effettuare il controllo al mio vicino hanno impiegato 3 ore e mezza, quindi mi chiedo chissà cosa avranno trovato? sarà forse che avevo ragione e che i miei esposti avevano un senso se pur loro continuano a penalizzare il sottoscritto?  Se eliminerebbero l'abusivismo a vantaggio delle imprese in regola, loro non ci guadagnerebbero in tasse? Perché una attività illegale evade e danneggia le casse dello stato, quindi perché continuare a penalizzare chi vuole la legalità a tutti i costi? sarà forse per la politica clientelare che attanaglia questa città, la politica del favore, altrimenti non si spiegherebbe come mai a noi vengono applicati i regolamenti alla lettera mentre ad altri viene concesso tutto.
L'unica vera soddisfazione me l'ha data Mediaset Premium, che accortasi dell'utilizzo di una scheda per privati in un attività commerciale il primo di dicembre dietro mia segnalazione gli ha criptato il segnale. 

Di seguito come ho fatto con il suap, vi mostrerò dei passi dell'ordinanza e le varie occupazioni così vedrete con i vostri occhi le anomalie di questa città e di chi detiene il potere in mano.



Coperture e riparo al centro storico. E' scritto a chiare lettere che è possibile utilizzare solo ombrelloni in legno, con telo bianco , con eventuali parti metalliche.


La pedana può essere usata solo in caso di dislivello, deve essere realizzata in maniera tale che non vengano intralciati i flussi delle acque meteoriche verso le caditoie presenti nelle immediate vicinanze ed in ogni caso non possono essere realizzate sopra le suddette caditoie o tombini. Questo punto memorizzatelo perché fondamentale. 


 è inoltre vietato il posizionamento dei manufatti in corrispondenza con caditoie stradali, aiuole, botole di sotto servizi (acquedotto, fognatura, rete elettrica ecc).

Non è consentita l'istallazione di tende solari che interessino la fascia di marciapiede lasciata libera per il transito pedonale.

Recinzioni: l'altezza non deve superare i 50 cm, nelle zone a traffico veicolare è obbligatorio aggiungere al pannello di recinzione un pannello realizzato in plexigass o vetro antinfortunistico per un altezza massima di 80 cm.

 Le occupazioni devono rispettare le seguenti distanze 1,50mt da arredi pubblici, 0,50 mt da aiuole o cerchini con o senza alberature.
Non possono essere concesse autorizzazioni ad attività che non lasciano libero il triangolo di visibilità e che la distanza non sia inferiore a 5mt rispetto all'allineamento del ciglio esterno del marciapiede trasversale.


Quindi riassumendo:
Non sono consentite tende a parete sui marciapiedi
Non è consentito istallare pedane in caso di tombini e/o botole di sottoservizi
Non è consentito chiudere le strutture a veranda
Non si possono rilasciare concessioni di suolo pubblico ad attività poste ad angolo
Non possono essere lasciate concessioni nei pressi delle uscite di sicurezza di uffici pubblici
Non si possono occultare segnaletiche stradali
Occorre rispettare le distanze minime da arredi pubblici ed aiuole

Si possono istallare ombrelloni
Le recinzioni devono essere alte 50 cm con pannelli alti 80 cm

(Il regolamento completo lo trovate al seguente indirizzo internet Link delibera 252 )


 Tenda a parete, chiusa a veranda, impedisce il triangolo di visibilità per i mezzi che si immettono da via Monteleone per arrivare in via Giacalone, secondo le distanze dovrebbe stare a 1,20 mt dalla mia attività. Utilizza televisori all'esterno vietati nella delibera comunale 435 del novembre 2015 che recita " in ogni caso è vietata l'attività musicale svolta all'esterno con impianti elettroacusti di amplificazione e di diffusione sonora comunque intesi".


In questo caso gli ombrelloni sono chiusi a veranda, all'interno di essi arredi pubblici e alberi, l'occupazione di estende oltre i 5 metri e si amplia di molto nei fine settimana.


Questa struttura è chiusa su 4 lati e per tutta l'intera altezza. Ombrellone in pvc e non il tela. Tenda a parete che interessa il marciapiede.



Questa struttura nasceva così chiusa su tre lati, tenda a parete, pedana istallata anche in presenza di tombini e botole di sottoservizi, piante ed ombrelloni che eccedevano la parte autorizzata, pannelli a chiudere alti oltre 2 metri. Durante i controlli del 27 gennaio 2017 per i vigili la struttura non aveva lacune. Mi rivolsi ai carabinieri che fecero togliere le piante e fecero rientrare gli ombrelloni, fecero abbassare i pali e fecero ritagliare la pedana solo all'altezza del tombino delle acque meteoriche. Comunque i carabinieri mi assicurano che la pedana era autorizzata. E qui torniamo a Google maps. In quanto questa applicazione arriva a visualizzare ad 1 metro dal suolo e pertanto i tombini non li vede. Ecco perché è stata autorizzata, per loro i tombini non c'erano.








Ma ad oggi presenta delle incongruenze nei confronti dell'ordinanza, in quanto la recinzione è alta oltre 1,40mt e ci sono altri tombini come quelli evidenziati in foto sotto la pedana, continua ad esserci la tenda sul marciapiede.

 Mentre su via dell'Orologio e su via Bara all'Olivella, non vengono garantiti i 3 metri liberi di carreggiata per il passaggio dei mezzi di soccorso.


Questi sono alcuni degli abusi che da anni nessuno fa cessare, però riescono ad accanirsi verso coloro che gli mostrano gli abusi presenti nella città che loro dovrebbero controllare.

Ora avete anche voi i mezzi per giudicare, ciò che siamo costretti a subire per mandare avanti onestamente una attività commerciale.

Spero di non avervi annoiato, nella speranza di cambiare qualcosa vi saluto cordialmente 

Francesco Capizzi

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