lunedì 27 maggio 2019
L'ideale del topo di fogna
Il topo di fogna, fra la sua specie è un roditore che vive nell'ombra, nei cunicoli, fra i viadotti, nei luoghi più infetti. Il suo status, non gli permette di vivere alla luce del sole e come tutti i parassiti, utilizza altri individui, per svolgere tutte quelle mansioni, che lui non può svolgere. Il topo di fogna, durante il giorno, vive nascosto in tane anguste, prive di ogni confort, lontano da occhi indiscreti. Il topo di fogna sta sempre allerta, non riesce a dormire serenamente, in quanto se pur è un predatore, molto temuto, c'è chi gli da la caccia e lo vuole privare di quel minimo di libertà che gli è concessa, rinchiudendolo in una gabbia. Ma i suoi problemi non sono solo questi, in quanto anche fra la stessa specie, ci sono predatori più forti e predatori più deboli. Ci sono territori che non si possono varcare, ci sono lotte interne per la spartizione delle risorse. Le donne dei topi di fogna, sono fedelissime, portano in se i segreti del compagno e portano alla luce altre bestie immonde, che non avendo la croce del padre, usuifriranno dei benefici ottenuti dal padre, altri invece seguono le orme del padre ed aspirano a diventare capo branco.
I topi di fogna escono alla luce del sole, solo in rare occasioni, solo quando braccati o quando un membro del loro clan è stato catturato, ed allora camuffati con occhiali da sole, cappellino, rosario alla mano e perpetue che si battono il petto, accorrono all'ultimo saluto prima del gabbio. In quel frangente il topo di fogna, cammina retto, con il petto in fuori e con mani legate, si appresta a lanciare baci e sorrisi agli altri topi accorsi, tranquillizzandoli che mancherà dalla tana qualche anno e che questa esperienza servirà a fare punteggio nel proprio curriculum. Fra gli scortati al gabbio, ci sono i complici del topo, saranno sempre con le mani legate, ma chini su se stessi. Tenteranno in tutti i modi di nascondere la faccia per la vergogna. Terminta la condanna o si sarà redento oppure userà il punteggio ottenuto in gabbia, per fare carriera fra le fogne.
Fra i topi di fogna accorsi a dare un saluto alla luce del sole, ci sono i familiari e ci sono gli altri aspiranti al posto di comando.
Terminati i saluti e le passerelle di addio, i topi di fogna condotti nelle gabbie saranno impegnati in programmi blandi di recupero. Mentre gli altri torneranno nelle fogne nell'attesa dell'elezione del nuovo capo branco. Ogni quartiere ha il suo capo branco. Non appena eletto il nuovo capo branco, penserà a trovare le risorse per sfamare le famiglie di coloro che sono andati al gabbio. Fra di loro è una costante, utile per la sopravvivenza della specie. Il secondo passo che compie il capo branco è passare per le vie del quartiere a salutare i fedelissimi, coloro che hanno paura e si inchinano al loro passaggio, offrendo doni e regalie, che noi umani chiamiamo pizzo. Queste povere bestie, in cambio delle regalie, chiedono favori al capo dei ratti. Questo dà a lui un senso di potere, più sono le bestie che si genuflettono al suo cospetto e più lui si sente forte.
Spesso per poter accontentare i fedelissimi, il topo di fogna è costretto a chiedere aiuto ai suoi amici topi di città, che sono roditori in giacca e cravatta che ricoprono posti di rilievo nella società. A differenza dei precedenti non vivono nelle fogne, vivono in comode abitazioni, con giochini, suoni, ruote. Sono quasi sempre puliti e profumati, ma soprattutto coccolati. Loro difficilmente andranno al gabbio, in quando avendo avuto la possibilità di studiare, utilizzano le leggi a proprio piacimento. Ma soprattutto riescono a nascondere bene la trattaviva fra loro ed i topi di fogna. Entrambi le fazioni sono accumunate dall'avidità di denaro e non gli importa se la loro avidità danneggia terze persone.
Una volta morti questi topi di fogna, si rendono conto che hanno fatto una vita di sacrifici in mezzo la merda, per essere seppelliti come tutti gli altri. Con la differenza, che dopo qualche ora sono già finiti nel dimenticatoio e le loro tombe saranno oggetto di scherno e sputi, mentre le loro vecchie roccaforti saranno occupate da nuovi ratti.
In secoli di umanità, ogni qual volta che una società diventa corrotta e la legge inizia a tutelare i delinquenti, per riportare l'ordine occorre una pesante derattizzazione, dobbiamo solo decidere quando iniziare.
Francesco Capizzi
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