sabato 11 aprile 2020

Lo Stato uccide più del virus

Nella storia del genere umano, il popolo ha sempre lottato l'uno contro l'altro. Ma come spesso avviene il popolo si fa la guerra a difesa della sua fazione politica, mentre i politici, banchettano alla loro salute, fra ostriche, champagne ed alberghi lussuosi, con stipendi da sultano, mostrando un falso interesse per la popolazione di riferimento. L'Italiano non ha ben chiaro a cosa sta andando incontro e quale sarà il suò fututo...

 Nel precedente articolo vi ho parlato della discriminazione che c'è in Italia, da parte dello Stato, nei contronti delle piccole e medie imprese. E dai commenti ricevuti, ho notato un certo astio da parte della cittadinanza. Ieri sera dopo il discorso di Conte, sono usciti i suoi estimatori. Le mogli insoddisfatte dei propri mariti, hanno continuato a sbavare nei social, mentre altri erano euforici, per la romanzina fatta a Salvini ed alla Meloni. Chi mi conosce sà, che metto nella categoria ciarlatani gli esponenti del PD, 5 Stelle, Leghisti, Fratelli di Italia e Berlusconiani. Pertanto non vedo il motivo di questo tifo da stadio per l'una o per l'altra categoria, quando l'unico dato certo è che nessuno di loro si è ridotto lo stipendio in questa emergenza. Nessun parassita a prescindere dalla categoria, ha rinunciato alla pensione d'oro ed ai privilegi, nessuno ha rinunciato ai lauti stiendi e visti gli scarsi risultati, mi chiedo come si faccia ad esultare per l'una o per l'altra categoria di politicanti. Tutta questa gente che continua ad esultare da una parte o dall'altra, non ha ben chiara la situazione... Lo tsunami che sta per colpirci farà più morti, di un virus che ha fatto più o meno, gli stessi morti di influenza e polmonite negli anni scorsi.

Intanto il bel Conte, ci ha prorogato gli arresti domiciliari al 3 maggio 2020, ciò significa che l'Italia avrà perso circa 200 miliardi di euro, con un relativo crollo del prodotto interno lordo. Gli impiegati statali, regionali e comunali con contratto a termine, dovranno arrangiarsi in altra maniera, in quanto, con la diminuzione del PIL e la riduzione delle entrate dello Stato, i primi a saltare saranno loro. Con le future riaperture si registreranno milioni di posti di lavoro in meno, ad iniziare da tutti coloro che non riusciranno ad aprire la propria attività. A seguire ci saranno i lavoratori stagionali. Camerieri, cuochi, aiuto cuoco, hostess, fattorini, animatori, personale ai piani... Loro inizieranno a lavorare nella primavera 2021. Quest'anno non ci saranno turisti e quindi nessuno si azzarderà ad assumere personale e quindi tutte queste persone che solitamente iniziano a lavorare da aprile e terminano a fine settembre, accedendo alla disoccupazione, non avranno un lavoro, non potranno richiedere la disoccupazione e ne tanto meno il reddito di cittadinanza, in quanto, hanno prodotto reddito nel 2019. Parrucchieri e centri estetica, apriranno con restrizioni, iniziando dalla sanificazione degli ambienti, ai prodotti spazzole comprese mono uso (secondo alcuni giornali), e con spazi molto più ampi, perché si dovrà mantenere la distanza di sicurezza. Quindi le piccole parruccherie dovranno ridurre le postazioni  di lavoro con la conseguenza di tagli di posti di lavoro. Anche per la ristorazione ci saranno restrizioni, con la diminuzioni dei coperti, in quanto fra gli avventori, dovrà essere garantita la distanza di sicurezza e non sarà consentito l'assemblamento. Ciò vuol dire che salteranno tutte le drinkerie all'aperto, quelle che creano assemplamenti in strada, con relativi tagli di personale e chiusure di attività. Inoltre sarà vietato servire al banco, solo servizio al tavolo. Anche in questo caso, inizialmente si lavorerà con il personale ridotto e si vedranno nuove assunzioni nel dicembre 2020, in occasioni delle festività natalizie. I posti nell'abbigliamento, subiranno una riduzione tra il 30 ed il 50%. Agenzie di viaggio, hotel, villaggi turistici, B&B, inizieranno a lavorare forse l'anno prossimo. L'industria di conseguenza diminuirà la produzione, con relativi tagli dei dipendenti. A tutti i settori sopra elencati, si somma il crollo dei fatturati dei rappresentanti e di conseguenza delle loro aziende. Ci saranno tagli, fra le industrie alimentari, le case birraie, le case dolciarie, i pastifici, le macellerie, le grosse catene alimentari come Amadori ed Aia, I prodotti artigianali, i prodotti locali, i mobilifici, il mondo della plastica monouso, della cosmesi... Crollo del settore automobilistico... Crollo del settore immobiliare... In poche parole recessione. Chi continuerà a lavorare lo farà a paga ridotta. È la legge della vita, quando si riduce l'offerta di lavoro, diminuisce la paga, in quanto ci saranno, sempre più persone disposte a lavorare a meno pur di lavorare. Ed il guaio è che per uscire dalla recessione, occorrono anni.


Malgrado ciò sono convinto che tornerete ad esultare, convinti che vi salverà il reddito di cittadinanza... Falso, perché il vostro Isee mostrerà un reddito nel 2019. Non ci sarà nulla nemmeno all'estero, in quanto la crisi economica é mondiale, e molto probabilmente molti Stati, soprattutto l'Inghilterra, rimanderanno indietro i lavorato italiani in esubero, in quanto dovranno garantire i lavoratori locali.
Morale della favola, Conte sarà bello, ma per il futuro l'unico lavoro certo, torna ad essere la prostituzione e voi a dare il culo ci siete abituati. La vaselina la mette Conte.


Francesco Capizzi


Nessun commento:

Posta un commento