lunedì 26 febbraio 2018

L'armata dei perdenti e la sfida del 4 Marzo 2018



Il 4 marzo è vicino e nell'aria aleggia un vento di contentezza, molti la definiscono la liberazione, i leoni da tastiera si battono a suon di video ed articoli di giornale, facendo a gara nel mostrare le pecche o il numero di indagati del partito opposto, dimenticando di menzionare il numero di indagati del proprio partito. E come verginelle alla prima volta, i verginelli del voto lottano a suon di insulti, segnalazioni e ban, contro chiunque tifi per il partito opposto, dimenticando che alla fine della lotteria, dove saranno decretati i vincitori delle poltrone d'oro, i battaglieri perderanno l'ultima speranza, abbandonando le battaglie al quinquennio successivo.

Ma questa è stata la campagna elettorale dove i toni non si sono smorzati a suon di battaglie sui social, la politica non avendo più carte da giocare, per distogliere l'attenzione su ciò che hanno fatto in questi lunghi 5 anni, hanno riesumato due ideologie morte da oltre 70 anni, che in Italia solo pochi nostalgici conoscono.

Ad un tratto come la caccia alle streghe è iniziata la caccia al fascista e per gli impavidi sfidanti i fascisti sono tutti coloro che non la pensano come loro, inizia la guerra dei perdenti, tutti contro tutti.

Questi valorosi guerrieri, dopo un sonno profondo, si sono svegliati ed hanno trovato un Italia ridotta in macerie, dove la casa non è più un diritto, dove il lavoro non è più un dovere ne tanto meno una sicurezza, perché la Fornero prima e Renzi poi hanno tolto ogni singolo diritto al lavoratore. Un Italia dove nel caso fortuito, un individuo è riuscito a raccogliere tutti i contributi necessari per andare in pensione, non ci può andare, perché sempre grazie a questi due valorosi politici, la pensione non è più un diritto. Per chiudere il cerchio la buona scuola si è ridotta a dare la sufficienza a tutti, gli ospedali sono diventati corsie e corridoi invasi di barelle di malati che per salvarsi devono firmare ed andare a casa. Le forze dell'ordine sono impiegate a raccattare immigrati, i giudici a scarcerare delinquenti e tutto va a rotoli... E la colpa di tutto questo macello è del Porco fascista.

Tutto ad un tratto i piddini, danno del fascista ai Grillini e viceversa. Salvini che intonava bella ciao ad un tratto diventa perseguitato dai pseudo antifascisti. Antifascisti che da nord a sud danno del fascista a Berlusconi, a Fiore, a Di battista, a Renzi, a Di Stefano, alla fata turchina, a bianca neve ed ai sette nani...

In questa lotta fra Guelfi e Ghibellini, fra rosso e nero, fra buoni e cattivi, l'armata dei perdenti non si rende conto che continua a danneggiarsi da sola. Perché questi valorosi guerrieri mica mettono a ferro e fuoco i luoghi del potere, mettono a ferro ed a fuoco le vie del commercio cittadino, danneggiando chi come loro fa fatica a mettere la pentola. A fare il gioco dei poteri forti che in stile romano applicano l'ormai famoso dividi et impera, ci pensano i giornalisti che tessono i loro articoli terroristici inculcando il terrore fra la popolazione che al minimo proclamo di manifestazione si barrica in casa come se fosse in trincea, figuriamoci se scoppiasse una guerra vera. E corteo dopo corteo, il danno economico provocato alle piccole imprese diventata incalcolabile, espandendosi di conseguenza ai rappresentanti ed alle aziende fornitrici che vedranno ridursi il fatturato.

A fine giornata l'armata dei perdenti fiera di aver vinto lo scontro ed aver salvato la democrazia, torna a casa intonando i cori da stadio. I finti fascisti torneranno a professare la loro ideologia nelle loro bacheche facebook , allo stadio ed al bar, mentre gli antifascisti, torneranno a militare nei loro centri anarchici, dove per vedere roseo il futuro, si devono affidare alle grazie della Maria, che con il suo bacio seducente, gli mostrerà una realtà distorta.

Fortunatamente il 4 marzo è vicino ed il popolo di guerrieri sognatori, scoprirà che chiunque vincerà queste elezioni, penserà alla casta ed ai loro interessi e tutto rimarrà invariato.

Il 4 marzo io me ne starò a casa, voi scannatevi pure, il futuro dell'Italia lo conosco già...

Francesco Capizzi

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