venerdì 27 marzo 2020

Coronavirus: è iniziata la guerra dei poveri

Chi ha seguito i miei articoli, avrà avuto modo di comprendere le mie previsioni sul fenomeno pandemico denominato "Coronavirus". La fase 1, riguarda il crollo economico e le speculazioni finanziare ed è sotto gli occhi di tutti, anche se il meglio deve ancora arrivare.

Quando ci affidiamo a dilettanti allo sbaraglio, cresciuti in certi ambienti di alto livello, rischiamo non solo il crollo del sistema finanziario, ma di fare un balzo a 30 anni indietro, ai cosiddetti anni 90. Tutto nasce dall'individualismo, nella fattispecie in questi primi 20 giorni di quarantena, a parte l'inno d'Italia ed i flash mob di facciata, che ci davano l'impressione di essere uniti, in realtà ognuno pensa solo a se stesso. L'abbiamo visto subito con l'assalto dei primi giorni ai supermercati, dove orde di barbari hanno razziato  tutto quello che trovavano al supermercanto, lasciando entro poche ore gli scaffali vuoti. Uniti dall'inno, ma divisi a tavola, alcuni possono morire di fame, altri con le dispense che scoppiano. Ma l'individualismo non si ferma al supermercato. Perché l'Italia si spacca letterarmente in varie fazioni, da un parte una marea di persone felici di #restareacasa, perché comunque a fine mese hanno uno stipendio garantito, dall'altro i pilastri della nostra economia e cioè gli imprenditori che non erano proprio contenti di restare a casa, avendo affitti, utenze, assegni, stipendi, ratei, mutui, finanziarie e stipendi da pagare. A questi si aggiungono altre due categorie, i dipendenti dei privati, che chiedono parità dei trattamenti dei dipendenti pubblici e cioè stipendio garantito, senza perdere il posto di lavoro, all'interno del focolaio domestico e la categoria dei lavoratori a nero.

Quest'ultima, categoria in città come Palermo e Napoli è la categoria più grande e si divide anch'essa in due categorie, i furbi che sono gli abusivi e coloro che pur di lavorare, accettano di lavorare a nero e sottopagati.

Quindi altro che unione, ognuno tifa per la sua categoria e non appena gli fai notare, che non sono in una botte di ferro, partono gli insulti, come se siamo noi che prevediamo i disastri futuri i portatori di sciagure e non loro che si affidano a quattro volponi che fanno slogan da stadio per attrarre le masse di pecoroni.

Il caso lamapante è stato pochi giorni fa, quando il presidente dell'Inps ha dichiarato di avere liquidità per pagare le pensioni fino a maggio, se non ripartono i versamenti dei contribuenti (Fonte). Quando ho fatto notare, se pur con parole forti che loro erano la prima categoria a rischio dopo imprenditori e lavoratori a nero, sono partiti gli insulti come se ero io a non voler pagare le pensione e come se ero io a non voler dare i sussidi ai lavoratori a nero (che non avrei dato comunque). Comunque è giusto che si incazzino, ma  dovrebbero prendersela con chi è l'artefice di questo disastro e non con coloro che li mettono in guardia.
 Ma ciò non avverrà, perché l'italiano è un popolo codardo.

I problemi veri e propri degli italiani  inizieranno con la fase 2, in quanto quando vai a toccare quegli equilibri che mantengono con gli spilli il sistema, avvengono cose spiacevoli. Abbiamo visto la rivolta dei carcerati, con 14 morti (Fonte), abbiamo visto il tir rubato con il sequestro dell'autista (Fonte), poi rilasciato quando il tir è stato svuotato di tutti gli alimenti. E l'abbiamo visto quando hanno rubato per 3 volte negli armadietti dei dottori, ribadendo come ho detto prima, che ognuno pensa per se e non pensa che quei poveri cristi, stanno sacrificando la loro vita per aiutarci (Fonte). Fino ad arrivare alla giornata di ieri, quando 20 famiglie hanno tentato di andarsene con la spesa senza pagare al supermercato (Fonte).  Dopo questo vile atto, sono comparsi gruppi  su facebook, per organizzare gli assalti ai supermercati, dove gli organizzatori talmente accecati dalla rabbia, si sono dimenticati che si sono auto denunciati, mostrando nome, cognome ed indirizzo IP. Fonte Nell'audio dell'articolo allegato, la vera feccia di Palermo, gente abituata a fare gli scontri con la polizia, tanto che uno di loro, suggerisce di vestirsi belli imbottiti per attutire le manganellate delle forze dell'ordine e tuttavia incita a contraccambiare i colpi, con l'utilizzo di mazze. A gli organizzatori di grandi colpi, ci sono i piccoli che sono coloro che ci faranno tornare ai mitici anni 90, gli anni indimenticabili per noi, che però avevano un tasso di criminalità altissimo, tanto da costringerci ad una sorta di coprifuoco. Ricordo quando ero bambino, che il negozio di mio padre, chiudeva prima che facesse buio, proprio per evitare rapine. Ed è proprio quello che accadrà nei prossimi giorni. Già da qualche giorno, mini market, tabaccai, gommisti... hanno iniziato a chiudere prima per paura delle rapine e in alcuni supermercati, alcuni malviventi ti minacciano chiedendo il carrello pieno di spesa. Sta per iniziare la guerra dei poveri, dove la gente si intanerà a casa per la semplice paura di subire un furto o una rapina, altro che quarantena. Stanno tornando i furti nelle auto, con vetri rotti e furti all'interno degli abitacoli. Persino i furti delle ruote d'auto.  Oggi le forze dell'ordine hanno fatto presidio fisso nei grandi centri commerciali, e chi tutelerà il piccolo commerciante? Chi tutelerà coloro che andranno alla posta a prelevare la pensione o a prendere semplicemente i soldi al bancomat? E questo sarà sempre l'inizio, perché più andremo avanti e più aumenteranno le persone che non avranno soldi e tenteranno in tutti i modi di sfamare le proprie famiglie. Ritorneranno i furti nei garage, negli scantinati e negli appartamenti. E dove pensate che andranno per primi, dove sanno che ci sono altre famiglie affamate o dove sanno che trovano un pensionato facile preda e con la dispensa piena? o un impiegato che è fuori casa perché fra i pochi ad avere un lavoro. Ecco cosa avviene quando ci affidiamo ad incapaci, a persone che cambiano autocertificazioni, perché non sono capaci di interpretare la legge ed i diritti del cittadino, a persone che agiscono su suggerimenti altrui, fidandosi di incompetenti, usando la solo arma che hanno, l'intimidazione.

Quasi tutti gli italiani, pendono ogni sera dalle labbra del presidente Conte, ma a parte le donne arrapate, per ovvi problemi di astinenza, gli altri nella speranza di sentire la rassicurante voce del presidente parlare di aiuti economici. Ma puntualmete ogni sera, parla solo di inasprimento delle sanzioni per coloro che escono di casa senza giustificato motivo e poi conclude con ce la faremo. Certo che ce la fara, con 6700€ al mese, chi non ce la farebbe?(Fonte)

Ciò che non ci dicono é che se dovesse perdurare questo stato dittatoriale di coprifuoco, saranno a rischio anche i dipendenti pubblici e tutto il comparto statale. Di fatto per noi fessi che paghiamo le tasse, sappiamo che nei famosi F24 ci sono varie voci, ogni mese noi imprenditori e cittadini, ci troviamo a versare diverse tasse. Ogni tassa ha una cassa differente dove l'ente attinge per emanare servizi. Ogni mese, versiamo i contributi dei nostri impiegati ed ogni 3 mesi i nostri. E come preannunciato dal presidente dell'inps se dopo maggio, non riprenderanno i versamenti dei cittadini, non saranno garantite le pensioni. Il prossimo mese, saremo chiamati a pagare l'immondizia e se la gente non pagherà saranno a rischio lo stipendio degli operatori della Rap per Palermo, di altre sigle per il resto d'Italia. I versamenti iva sono del tutto saltati intorno ai 20 miliardi di euro se come stimato dalla confindustria perderemo 100 miliardi di euro al mese se non riparte l'economia (Fonte). A Giugno saremo chiamati per pagare l'Irpef e tutto quello che non abbiamo pagato a marzo, aprile e maggio e qualora non pagassimo, si rischia il default del sistema, saranno a rischio gli stipendi dei lavoratori pubblici (professori, forze dell'ordine, impiegati comunali, regionali e statali, medici e sanitari). Un effetto domino senza precedenti. Che porterà ad un abbassamento dei salari ed ad un maggiore sfruttamento delle classi più deboli.




Ecco quanto ci costerà l'essere rimasti a casa, il restiamo umani, il ce la faremo... con la bocca e con gli slogan siamo tutti bravi, ma per far covivere serenamente i cittadini ci vogliono professionisti, ci vogliono persone che conoscono i drammi del popolo, ci vogliono persone che curino gli interessi della nazione e non dell'Europa e delle banche. In soli 20 giorni sono crollate tutte le nostre certezze, i nostri progetti, ci siamo ritrovati senza soldi, senza lavoro, senza futuro e coscienti che l'Europa ci ha solo sfruttato e spremuto come limoni, senza darci nulla in cambio.

Infine, non chiamate rivoluzionari coloro che vanno a rapinare altre vittime del sistema. I veri rivoluzionari sono coloro che vanno a Roma e fanno dimettere questa classe di incapaci e nemici del popolo.


Francesco Capizzi




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