lunedì 19 novembre 2018
31 dicembre 2018: la fine dei giochi è vicina
In quest'ultimo periodo alcuni seguaci del mio blog e della mia pagina, gioivano per la piccola "conquista" del suolo pubblico a me assegnatomi, altri si chiedevano se le mie battaglie fossero terminate in seguito alla piccola vittoria.
Chi mi conosce realmente, sà che un leone non si accontenta dell'osso e pertanto anche se in silenzio, ho continuano a scavare nei meandri della mala gestione di questa città, cercando ogni singola traccia lasciata da chi gestisce uno strumento pubblico come se fosse di sua proprietà, da chi gestisce la città in piccoli feudi da dare in gestione ai valvassori che giurano fedeltà.
Come potevano pensare che dandomi una cosa che mi spettava di diritto, avrebbe messo a tacere la mia sete di giustizia? Specialmente quando in tutto il circondario, gli abusi continuano a dilagare senza porre un vero rimedio da parte dell'amministrazione Comunale e da chi è demandato a far rispettare i regolamenti da loro fissati.
Eppure qualcuno di loro si domanda, cosa ci guadagno in questa mia crociata, riducendo le mie conquiste come avvenimenti ovvi, dovuti alla caduta in sventura dei gestori dei locali che hanno chiuso i battenti alle loro attività. Ma essendo che la psicologia non basta per a ridurre le mie ambizioni, hanno tentato di abbozzare una ridicola ed al quanto offensiva richiesta di acquisto del mio locale.
Vi chiederete in che modo si concluderanno i giochi il 31 dicembre? I vassalli, hanno dato ai valvassori il loro piccolo feudo in concessione per la durata di 3 anni ed il 31 dicembre scadranno queste concessioni.
Qualcuno si chiederà e cosa cambierà? semplice, le vecchie concessioni sono state date dal Suap, senza richiedere il parere preventivo alla Soprintendenza, di fatto per art. 21 del codice dei beni culturali, senza il parere preventivo della soprintendenza non è possibile istallare strutture su aree pubbliche ad elevato interesse storico e monumentale.
Ad oggi gli organi di controllo, hanno fatto finta di non vedere questo piccolo particolare, ed hanno giudicato i controlli da me richiesti con esito negativo, ribadendo che queste strutture sono autorizzate dal Suap e fornendomi il numero di autorizzazione. Nel farlo commettono un errore, mi forniscono il numero di protocollo e la data di richiesta della suddetta concessione e scopro che è stata concessa in soli 23 giorni, quando la nostra pratica ha impiegato nove mesi e mezzo per trovare accoglimento. Qualcuno penserà che ho denunciato e me l'hanno fatta pagare, e probabilmente sarà pure vero, ma riguardando i messaggi scambiati con il Sindaco su messenger, scopro che nel 2014, la mia pratica, aveva impiegato più di 20 giorni per fare dal protocollo all'ufficio del tecnico, pertanto chiedevo al Sindaco, come fosse possibile nell'era dell'informatica, della fibra, delle mail... impiegare oltre 20 giorni per spostare una pratica da una stanza all'altra dello stesso edificio?
Alla luce di queste informazioni, se foste nei miei panni, non sentireste puzza? Come sia possibile che il Suap sia al collasso nella gestione delle pratiche come annunciato dai vari giornali (articolo ), ed in 23 giorni fuoriesca una pratica autorizzata per l'istallazione di una struttura non prevista dalla delibera comunale 252 del settembre 2014, struttura fra l'altro posizionata su tombini di utenze pubbliche e private? I misteri di questa città.
Ed è per questo che la mia battaglia era paragonabile a quella di un cane che si morde la coda. Io denuncio alla Polizia Municipale, pagata dal Comune di Palermo, una cosa autorizzata, se pur non poteva esserla dal Suap, anch'esso a servizio del Comune di Palermo. Come potevo pensare che i controlli avessero ottenuto un esito positivo?
La sentite la puzza che aumenta?
Nei giorni scorsi, circolava la voce di una struttura, più vergognosa di quella precedentemente menzionata, fosse stata autorizzata. Subito contattai il Geometra Orlando della Soprintendenza per avere conferma e la risposta è stata negativa.
Ribadendo un concetto che già altre volte aveva espresso. Secondo il Soprintendente, il loro ufficio non è un ufficio postale, dove si mettono timbri su richieste di autorizzazioni già presenti e già preinstallate. La Soprintendenza da parere preventivi su cose da istallare, pertanto finché la ditta richiedente non avrà sgomberato l'intera area e solo dopo il sopralluogo del soprintendente che verificherà il reale sgombero, sarà concessa una nuova autorizzazione, di soli ombrelloni, tavoli e sedie.
A questo punto tentare nuovi esposti, con dubbi esiti positivi in attesa che la Procura di Palermo faccia luce sulle mie dichiarazioni, sarebbe l'ennesimo buco nell'acqua. Non mi resta che aspettare il primo gennaio, per vedere se realmente queste occupazioni saranno sgomberate. Da quel momento chi è demandato ad eseguire i controlli, non avrà nessuna pezza d'appoggio per dichiarare la struttura regolare e scatterà la prima sanzione, dove il titolare del locale, si impegnerà a ripristinare lo stato dei luoghi ed a fare un auto certificazione da depositare alla Polizia Municipale o al Suap dove dichiara di aver ripristinato. Dichiarazione resa, davanti ad un pubblico ufficiale. Qualora non avrà realmente ripristinato lo stato dei luoghi sarà passibile di denuncia, per falsa dichiarazione, resa davanti ad un pubblico ufficiale. Se invece avrà ripristinato, dovrà comunque non occupare l'area, sino al rilascio della nuova concessione e qualora tornasse ad occuparla abusivamente, ad ogni altro verbale, seguiranno i sigilli dell'attività per 5 giorni, sino al completo ripristino dello stato dei luoghi.
La modalità Game Over è attivata...staremo a vedere se il gestore del sistema, troverà il modo per mettere una pezza e lasciare che la legge ed i regolamenti non siano uguali per tutti, oppure se lascerà che gli eventi facciano il suo decorso naturale, nel tentativo di salvare la faccia, ma soprattutto valuteremo se le promesse della Soprintendenza, non siano promesse da marinaio...
A questo punto, non mi resta che sedermi sulla riva del fiume ed aspettare... chissà se vedrò passare il cadavere del mio nemico o se dovrò tornare ad affilare le armi... Il conto alla rovescia è già iniziato...
Nell'attesa gustatevi la mia Intervista a Radio Time
domenica 29 luglio 2018
La mafia dei tavolini
Palermo capitale della mafia. Questo fenomeno "culturale", anche se molti dicono di ripudiarlo, fa parte del nostro DNA. Il nostro è un atteggiamento di tipo mafioso. L'atteggiamento della "suvirchiaria" per utilizzare il termine siculo adatto, in realtà è l'atteggiamento dell'imposizione, io MAFIOSO impongo il mio modo di fare e di pensare infischiandomene della legge. Una sorta di stato nello stato, ma se pensiamo che furono proprio i siciliani a barattare uno stato sovrano ad uno stato mafioso, di cosa ci lamentiamo...
Pertanto questo atteggiamento di imposizione lo subiamo tutti i giorni. L'imposizione primaria della città è quella del parcheggiatore abusivo. Ovunque vai, a lavoro, a scuola, in ospedale e persino a casa tua, troverai un "cugino" pronto a sacrificarsi per guardati la macchina, in cambio del simbolico caffè. E qualora per un motivo qualsiasi tenterai di opporti, la frase tipica, "si succieri qualcosa alla macchina, non voglio sapere niente" ed il fesso palermitano, per paura di trovare la macchina rigata, paga il pizzo ad 1,2,3... ovunque sosterà offrirà un caffè. Parcheggiata l'auto e camminando per strada, troverà qualche altro mafioso, autorizzato da un altro mafioso più grosso, occupare interi marciapiedi con casse di frutta e verdura, ed a fine giornata questi cumuli di spazzatura resteranno per strada, tanto il sindaco le tasse per lo smaltimento dei rifiuti a loro non li chiede, li chiede agli onesti che non possono pagarla, minacciandoli di farli chiudere... tanto loro amici mafiosi pronti a difenderli non ne hanno...
Ci sono i mafiosi, che parcheggiano in doppia fila. I mafiosi che non rispettano le file ed i mafiosi per eccellenza che cercano soldi per gli amici carcerati.
Poi ci sono i lestofanti, che sfruttano il momento di bisogno altrui, offrendo lavori a limite della schiavitù ai palermitani, che non solo accettano senza battere ciglio, ma nel caso qualche agente armato di buona volontà decide di fare il proprio lavoro, loro dichiarano il falso dicendo che sono al primo giorno di lavoro. Bisogna avere rispetto per il proprio padrone asseriscono le vittime consenzienti.
Tutti furbi sulle spalle degli altri.
Nell'ultimo quindicennio, una nuova mafia ha colpito la città ed è la mafia dei tavolini.
Tutto ha avuto inizio per colpa di quell'incapace di Berlusconi, quando decise di liberalizzare le licenze. Da quel momento, è iniziata la corsa ad accaparrarsi i locali vuoti, che al centro storico sono per lo più, piccoli essendo che un tempo erano piccole botteghe. Tutti improvvisamente hanno deciso di fare i ristoratori. Inizialmente il Comune di Palermo, dava la concessione ai locali per occupare il suolo pubblico solo in estate, successivamente hanno pensato di dare ai gestori la possibilità di utilizzare le aree pubbliche tutto l'anno.
Non importa quanto grande sia l'area di occupazione di suolo pubblico concessa e l'arredo da utilizzare. I gestori decidono loro la vastità di suolo pubblico da occupare. E così al grido che "namu a buscari u pani" dobbiamo lavorare, piazzano tavoli ovunque, persino davanti i portoni delle abitazioni e guai a parlare i residenti, per dirla tutta devono evitare di uscire di casa, per evitare di disturbare i clienti. Ed è inutile dirlo, con il pannolino indossato, i residenti annuiscono. Che tenerezza che mi fanno, nemmeno sono padroni a casa loro. Nel frattempo i più mafiosi, organizzano grigliate e cucine all'aperto, con il fumo che invade le abitazioni dei residenti e quando qualche audace con il doppio pannolone, si prende di coraggio e chiede gentilmente di non accendere la griglia. Il mafioso, gli dà una pacca sulla spalla ed esclama "chiudi la finestra e vedi che fumo non te ne entra". Il residente con il magone alla gola, fa un sorriso di circostanza ed esclama, hai ragione, non ci avevo pensato e con la coda in mezzo alle gambe, andrà a piagnucolare nella sottana della moglie. La mafia dei tavolini, invade aree pubbliche, zone ad importante valenza storica, con il silenzio assenso delle istituzioni e quando il sottoscritto solleva il polverone, la Sovrintendenza si attiva e dice altolà, al centro storico le aree concesse devono essere limitate, non ci possono essere pedane, recinzioni, fioriere, gazebo e dehors, solo tavoli in ferro ed ombrelloni in legno a tela bianca. Ma dopo le belle parole scritte sulla carta, la Sovrintendenza delega la Polizia Municipale, ma nessuno si attiva per sconfiggere questa mafia, eppure ieri il sindaco con giacca a doppio petto e fascia tricolore, ricordava Rocco Chinnici, vittima della mafia. Bande, fanfare, baci ed abbracci e lasciamo che la mafia trionfi in città. Le sagre dell'ipocrisia, dove si vedranno tante maschere e pochissimi volti.
A differenza delle altre mafie dove il cittadino è obbligato a versare l'obolo, per la mafia dei tavolini, sono i cittadini a scegliere quale mafioso finanziare. In genere scelgono il mafioso che offre due o più servizi.
I finanziatori di questa mafia, scelgono fra questi mafiosi chi gli dà il pacchetto completo alcol e droga a poco prezzo. Non importa come è tagliata e che cosa si tirano... Dove c'è massa di gente, c'è droga, dove c'è droga, c'è alcool a basso costo ed al termine del tour anche le cesse diventano fighe. A fine serata dopo che questi mafiosi, li avranno riempiti di alcol e droga la fame chimica li assale e non c'è di meglio di pane e merda, cotta fra le carenze igieniche.
E' inutile che scuoti la testa e cerchi di lavarti la coscienza, dimmi dove vai e ti dirò chi sei. E se finanzi la mafia sei un suo complice.
Sono molti, anzi moltissimi i palermitani che si fingono persone per bene, che partecipano a tutte le fiaccolate, alla nave della legalità, ai flash mob, si battono la mano sul petto, ma poi accettano un lavoro a limite della schiavitù, frequentano locali gestiti da malavitosi, frequentano drogati e presto o tardi copieranno il loro esempio, perché se lo fanno tutti è normalità. Non riescono a distinguersi dalla massa, non riescono ad avere una propria personalità, non posseggono i coglioni per dire IO NO. Tutti uguali, tutti macchine, tutti automatizzati...
Si troveranno a quarantanni senza un futuro e senza un identità.
giovedì 26 luglio 2018
Dehors e l'armata dei ristoratori
Come per la creazione della scorsa delibera, quando in città si paventa la possibilità di una nuova delibera restrittiva, subito si innesca la macchina della solidarietà associativa.
Improvvisamente, tutti diventano amici e si minacia lo sciopero della categoria...
Naturalmente per chi è fuori dalla nostra realtà, non vede nulla di strano, ed ecco perché nasce la necessità di spiegare ai residenti ed ai lettori cosa gira attorno alla "movida".
Vi siete mai chiesti perché non si parla, con così tanta frequenza di regolamenti del settore dell'abbigliamento, dell'oggettistica, dei negozi per animali...
Ve lo dico io, perché in quei settori i regolamenti vengono in linea di massima rispettati.
Il palermitano medio è convito che il settore della ristorazione li farà arricchire. E con semplicità e poche risorse economiche aprono il modello base di locale. Quindi piccola quadratura per risparmiare l'affitto, in luoghi con ristretti spazi esterni, che influiscono nel risparmiare l'affitto e sempre per risparmiare, aprono una semplice drinkeria, che in termini economici costa poco.
In pratica, hanno coprato per citare la frase di un film di Aldo, Giovanni e Giacomo, la Subaru baracca.
Finita l'inaugurazione, gli amici se ne vanno e resta qualche amico fedele che pian piano svanirà. Troverà l'amico di turno che gli dirà con molta leggerezza, ma perché non metti qualche tavolino fuori. E tavolo dopo tavolo, le macchine non possono passare, i residenti hanno difficoltà ad accedere alle proprie abitazioni... ma a lui poco importa, la Subaru gli sta stretta e vuole trasformarla in un Suv.
Naturalmente non si limiterà a questo, arriverà un altro amico idiota che gli suggerirà di fare l'aperitivo riforzato. Lui dirà, ma come faccio se non ho cucina? non preoccuparti lo fanno tutti, ti prepari i piatti a casa e li porti al locale. E pertanto incurante delle leggi e fregandosene di chi ha investito fior di quattrini per creare delle cucina a norma di legge, omaggerà del cibo. E chi se ne frega se i miei colleghi, subiranno un danno economico da parte mia.
Nel frattempo qualcuno gli chiederà qualche piatto di patatine e presto fatto, spunta la friggitrice, senza autorizzazione, senza cappa, con gli olii esausti nella fognatura... e chi se ne frega se i residenti, respireranno i fumi dell'olio bruciati.
Ma adesso viene il bello, arriverà l'amico musicista, che gli dirà di fare i concerti, perché portano un sacco di gente. Ed il giovane imprenditore, istallerà nella sua Subaru baracca, uno stereo da 10000 watt, perché da 2km di distanza lo devono sentire che sto facendo un concerto live.
Ecco, cari signori, questi sono i gestori palermosauri. La causa di tutti questi regolamenti non sono i residenti, ma sono i gestori stessi. In una città normale, avrebbero già i locali chiusi da un pezzo, ma essendo che siamo a Palermo ed essendo che le forze dell'ordine non sono capaci di far rispettare le ordinanze, alimentano il disagio fra i residenti.
Vogliono essere tutti Rocco Siffredi e nella gara per dimostrare chi c'è l'ha più grosso, se il Comune non gli concede la possibilità di occupare il suolo pubblico, loro l'occupano lo stesso. Se il Comune gli concede un fazzoletto di suolo pubblico, loro si prendono un lenzuolo. Se il Comune gli dice che all'esterno non ci devono essere amplificatori, loro montano, televisori, stereo ed impianti karaoke...
In poche parole, loro si stanno sostituendo al legislatore. E poco importa a loro se chi, ha affittato enormi locali, si ritrova con il locale vuoto, perché "imprenditori" che hanno un camerino per locale, abbattendo le spese si possono permettere di fare prezzi più bassi, facendo concorrenza sleale
Pertanto spiegatemi cosa ho in comune con queste persone, se io ho dovuto spendere 60000€ per fare una cucina a norma e loro senza cucina omaggiano cibo. Se io, ho dovuto spendere soldi per insonorizzare il locale ed a causa loro non posso fare un live oltre le ore 00 nei feriali e oltre le ore 01 nei festivi. Se io sono dovuto rimanere 7 mesi senza tavoli all'esterno, mentre loro hanno continuato ad occupare il suolo pubblico, ed ora che mi hanno autorizzato un fazzoletto per mettere 6 tavoli, loro che hanno locali, grandi quanto il mio bagno, occupano centinaia di metri quadri di suolo, continuando a fare concorrenza sleale...
Pertanto perdonatemi, ma preferisco allearmi con i residenti che con i vari Giuda, che tirano sempre i loro interessi e si fingono amici solo quando hanno problemi loro.
Francesco Capizzi
martedì 17 luglio 2018
AAA
Qualche anno fa, parlando di sacrifici con un saggio signore, mi dice " una trave nel tuo culo, agli occhi degli altri sembra un filo di paglia"...
Mai più frase è adatta alle mie vicende, tutti leggono ciò che mi accade e tutti pronti a commentare con frasi ad effetto come non mollare, siamo con te, non dargliela vinta...
Ricordo ancora a Ciccio, che per Santa Lucia, mi ha scritto "fratè, appena è possibile vengo", e se non fosse che di tanto in tanto me lo ripete, sarei andato a chi l'ha visto.
Ricordo anche Daniela, che non viene dalla scorsa estate, ma puntualmente commenta, "ce ne fossero di persone come te", "Ti stimo", "devo venirti a trovare"... e quando di tanto in tanto gli rispondi "ancora ti aspetto", scatta la frase fatta, in questo periodo non sono uscita... vai a guardare gli stati Istagram e ti rendi conto che in realtà non è mai rientrata a casa.
Poi ci sono quelli che puntualmente passano da piazza Olivella, e non appena mi vedono davanti la porta, iniziano a guardare il cielo come se stesse cadendo un meteorite, sino a superare il mio raggio d'azione visivo ed allora ritornano all'andatura normale, dimenticando che guardado il cielo non ottengono il dono dell'invisibilità. Ricordo ancora che nella seconda settimana in cui c'era la fiera del mediterraneo, ho invertito il giorno di chiusura dal lunedì al martedì per andare a trovare un mio amico che si esibiva in fiera.
Nei giorni a seguire questi finti amici, si sono avvicinati e mi hanno detto "Ciccio, ma che cosa è successo martedì? eravamo venuti per cenare ed abbiamo trovato chiuso, e subito abbiamo pensato, ci sono riusciti a farlo chiudere...
Con la calma di un monaco tibetano ho risposto, tranquilli, ho solo invertito il giorno di chiusura per andare in fiera..
Ah, meno male, c'eravamo preoccupati...Vabbe dai ci si vede presto.
Cioè fatemi capire, non venite mai se non per andare in bagno, quando in tarda serata in via Monteleone li chiudono e siete preoccupati per la mia eventuale chiusura? e soprattutto eravate venuti a cenare? quando nemmeno quando andate in bagno avete l'educazione di prendere una bottiglietta d'acqua di 1 €... Evitatele queste figure, lo dico per la vostra reputazione.
Poi ci sono gli impiegati comunali che mi dicono che sono con me... e pur continuo ad essere senza concessione di suolo pubblico...pensate se non fossero con me e fossero miei nemici.
Ed infine sempre a mio fianco, ci sono polizziotti, carabinieri, vigili e finanzieri... A sentir loro non dovrei perdere la fiducia nelle istituzioni.
Se volete facciamo a cambio, vediamo se a parti avverse avreste fiducia nelle istituzioni.
Come diceva il buon D'annunzio "imparerai a tue spese, che nel lungo cammino della vita, incontrerai tante maschere e pochi volti"
L'importante è continuare a camminare a testa alta... Naturalmente ringraziamo tutti coloro che malgrado le alte temperature continuano a frequentare il nostro locale.
Grazie di Cuore
domenica 24 giugno 2018
Fusorario: Chiuso per legalità
Siamo stati sempre abituati a leggere titoli di giornale con scritto chiuso per crisi, ma lo scenario che si potrebbe a breve verificare e che saremo costretti a chiudere per non diventare illegali.
Nella città dell'illegalità, qualcuno potrebbe pensare questo è pazzo, qualcuno ci invita a metterci a livello degli altri, ma non rientra nel nostro modo di pensare.
La cosa buffa, nella città dei paladini dell'antimafia, dove il sindaco si atteggia nelle parate della legalità, sfoggiando la giacca tirata a lucido e la fascia tricolore, con frasi ad effetto preparate per l'occasione... Il comune obbliga un intera categoria a diventare abusivi.
Per chi non lo sapesse, la scorsa estate il vicesindaco insieme ai presidenti di circoscrizione, in una riunione tenutasi in piazza Angelina Lanza, sulle difficoltà del quartiere come lo spaccio di droga e la movida selvaggia, ci informava che al 31 dicembre 2017 sarebbe scaduto il periodo sperimentale della delibera 252 del settembre 2014 che regola le concessioni di suolo pubblico e per tanto a partire da quella data, molte attività sarebbero rimaste sprovviste di autorizzazione, se non si fosse fatta una proroga alla delibera in questione oppure una nuova delibera.
Ma che volete, prima erano impegnati alle elezioni regionali per accaparrarsi nuove poltrone e siamo arrivati al 31 dicembre senza fare progressi. A metà gennaio visto che c'era la corsa all'elezioni nazionali e quindi alle nuove poltrone, si pensò di fare una proroga alla delibera 252 del settembre 2014, in modo da farsi la campagna elettorale e dopo il 4 marzo si sarebbero messi al lavoro per la nuova delibera. Pertanto fissarono la scadenza della proroga al 31 aprile 2018, in modo da avere quasi due mesi post elezioni, per fare questo nuovo regolamento prima dell'inizio dell'estate.
Ma fra un pranzo ed una cena, pasqua, pasquetta, il 25 aprile ed il primo maggio, la nave dell'ipocrisia e qualche manifestazione pro accoglienza per salvare gli introiti milionari dei centri di accoglienza... il nuovo regolamento non è stato nemmeno discusso.
Centinaia e centinaia di attività, se non quasi tutte come riferito dalla sovrintendenza, sono senza concessione ed attualmente sono sanzionabili con tanto di denuncia penale per l'art 633 del Codice Penale.
Giovanni Felice, dell'associazione Confimprese chiede alla municipale di avere buon senso e di non sanzionare chi occupa abusivamente il suolo pubblico, invitando l'amministrazione ad essere celeri nell'approvazione del nuovo regolamento.
(Proposta di Giovanni Felice)
Ma nessuno coglie veramente il messaggio lanciato da questa amministrazione, nel menefreghismo più totale nei confronti dell'unica categoria che manda avanti la città, questa ammistrazione in silenzio ci invita a delinquere. Il messaggio è se vuoi lavorare, devi occupare abusivamente il suolo pubblico e per tanto essere sanzionabile, naturalmente non lo dicono in maniera esplicita, ma se lasciano fare senza porre freno, poi anche il più onesto diventa disonesto.
Che poi chiederei a Giovanni Felice, con cui ho un bellissimo rapporto, come può un associazione di categoria chiedere ad una forza di polizia di avere buon senso? a questo punto se un individuo ha difficoltà economiche e fa una rapina, si potrebbe chiedere al giudice buon senso... Mi permetto di dissentire, se le concessioni come confermato dal suap e dalla sovrintendenza sono scadute al 31 dicembre, tutti dovevano sgomberare in attesa del nuovo provvedimento concessorio.
La cosa più allucinante è che malgrado hanno esposti, pec, sollecitazioni telefoniche, se ne sbattono e non fanno cessare gli abusi, trincerandosi sulla solita frase, siamo sotto organico.
A questo punto la procura è l'unica che mi può dare forse qualche soddisfazione, perchè quando un tutore della legge, non fà rispettare la legge, per il mio modo di pensare deve andare a casa.
Siamo vittime dell'ignoranza, se il popolo palermosauro avesse votato con la testa, a quest'ora non saremmo qui a parlare, ma visto che ha votato con il culo, ha barattato il rinnovamento della città, con una passeggiata da disoccupato in via Maqueda, in attesa di emigrare all'estero. Ed a causa loro ci dobbiamo tenere un sindaco che elogia la comunità cinese che sfrutta i lavoratori a 500€ al mese a nero. (Lavoratori sfruttati dai cinesi, smascherati dalle Iene)
Lo stesso sindaco che partecipa ad una festa Tunisina, in un locale beccato qualche mese prima ad occupare abusivamente il suolo pubblico, con carenze igieniche, con assenza di autorizzazione sanitaria, assenza di piano di autocontrollo, assenza di certificazione impianto elettrico... ed anche se nel frattempo si sarebbe regolarizzato, ma ne dubito, l'evento era in totale violazione alle delibere ed ordinanze firmate dallo stesso sindaco.
(Primo controllo Pub-hammamet)
(Articolo seconda multa pub Hammamet 20 giorni dopo)
Per non parlare della patetica manifestazione prò accoglienza, mostrando la loro infinita umanità, quando di fronte decine di prostitute nigeriane, mostravano tette e culi, alla ricerca di clienti.
Venite in Italia, un vita dignitosa vi aspetta...
Che volete farci, Palermo premia l'illegalità e noi non ci sentiamo più di investire e perdere denaro in questa città.
Francesco Capizzi
lunedì 14 maggio 2018
Lavoro istruzioni per l'uso (ciò che i sindacati non vi dicono)
Con quest'articolo finirò di inemicarmi l'intera classe degli imprenditori di tutte le categorie. A Palermo ed in molte città italiane molte persone sono convinte di andare a lavorare e spesso difendono a spada tratta coloro che gli offrono un lavoro, in realtà la parola esatta non è lavoro, ma SFRUTTAMENTO.
Con contratto o senza contratto, nessun impiegato riceve una formazione reale su quelli che sono i suoi diritti e doveri. Ed i sindacati che tutti conosciamo restano nei loro uffici impassibili a questo malessere sociale, tanto loro si che hanno uno stipendio regolare.
Ieri usciva l'ennesimo servizio delle Iene che metteva in ridicolo il nostro "amato" Sindaco. Infatti, proprio qualche giorno fà il Sindaco Orlando, ringraziava i cinesi che danno posti di lavoro ai palermitani. Si sà, lui il sindaco lo sà fare e come schema da buonista di sinistra, il primo pensiero è elogiare l'operato di extracomunitari, peccato che come dimostrato dalle Iene, questi imprenditori, sfruttavano i dipendenti con paghe da fame e soprattutto a nero. (servizio Iene)
Ma i cinesi non sono i soli sfruttatori dei lavoratori. Sabato scorso due miei clienti mi annunciano che si stanno per trasferire in Germania. Gli chiedo come mai, proprio adesso che hanno trovato un lavoro in un bar di via Ruggero Settimo. Mi risponde tu un contratto di lavoro per 4 ore al giorno, 5 giorni alla settimana, 630€ al mese, che in realtà sono 10 ore di lavoro al giorno per 6 giorni, lo chiami lavoro? Come dargli torto.
Anche mio cugino andando a lavorare in via Maqueda in una nota gelateria, era obbligato a lavorare 10 ore al giorno per 800€ al mese. Lui ora è in Francia.
Di questi casi ne sento a migliaia. Ma dovete capire che il problema è culturale, qui la cultura dello sfruttamento è capillare e funziona con il silenzio assenso delle forze dell'ordine e dei sindacati, nei paesi evoluti e civilizzati è illegale. Quindi mentre qui l'eccezione è il lavoro regolare, lì l'eccezione è il lavoro nero ed è per questo che lì troverete prodotti e servizi a prezzi maggiorati, perché la qualità di vita è commisurata allo stipendio ed è per questo che in posti come l'Inghilterra per lavapiatti cercano Italiani ed Extracomunitari. Lo stipendio da lavapiatti per il tenore di vita inglese è una miseria ed è per questo che sono lavori che destinano agli stranieri. Un palermitano che sino alla partenza aveva lavorato per un piatto di riso come i Cinesi, quando gli propongono uno stipendio da 1000€/1200€ al mese con contratto regolare fa i salti di gioia. (fonte)
Peccato che dopo qualche mese, facendo i conti con il tenore di vita inglese, tornano quasi tutti in patria con la coda sotto le gambe. La stessa cosa avviene in Italia con l'agricoltura, la sinistra vi dirà che è un lavoro che gli Italiani non vogliono fare e pertanto lo delegano agli extracomunitari. La realtà è che un lavoro quasi sempre a nero o con contratti falsi e con 12/15 ore lavorative e visto che è un lavoro pesante, nessuno lo vuole fare. Provate a ridurre le ore di lavoro in campagna ed a dare uno stipendio di 1500€ al mese e poi vediamo se nessuno lo vuole più fare...
Quello che non vi dicono, è che in Italia i lavoratori avrebbero diritto a paghe migliori ed orari di lavoro più dignitosi. Ma la sinistra ed i sindacati hanno scelto per voi ed hanno messo a tecere in nome della resistenza anni ed anni di conquiste sociali. Nessuno vi ha mai detto, che quel cattivone di Mussolini, aveva ridotto i contratti di lavoro degli italiani da 48 a 40 ore settimanali, per dare al lavoratore maggior tempo per se, perché per lui si doveva lavorare per vivere e non vivere per lavorare.
Pertanto oggi nessuno vi dirà che un lavapiatti in Italia, con regolare contratto full time di 48 ore settimanali dovrebbe guadagnare circa 1450€, di fatto la paga sindacale è di 7,08€ l'ora. E più si sale di livello e più aumenta la paga oraria. Capito cosa non vi dicono. In Italia un lavapiatti con contratto regolare, guadagnerebbe di più di un lavapiatti in Inghilterra, stando a casa propria. Permettono che i datori di "lavoro", vi sfruttino senza informarvi su quali sono i vostri diritti.
A questi importi si sommano le varie festività godute e non godute, le malattie, le maggiorazioni per gli orari notturni (25%), le tredicesime, le quattordicesime, ed infine gli straordinari. Sono un impiegato pubblico conosce realmente i suoi diritti, per gli altri è il datore di lavoro a decidere, quanto pagare e quante ore lavore, poi commisura l'eventuale busta paga con l'importo che vi dà e non con le reali ore di lavoro effettuate.
Alla luce di queste informazioni quanto vi sentite sfruttati?
Sappiate che Il contratto collettivo nazionale di lavoro (abbreviato CCNL) è, nel diritto del lavoro italiano, un tipo di contratto di lavoro stipulato a livello nazionale tra le organizzazioni rappresentanti dei lavoratori dipendenti e i loro datori di lavoro ovvero dalle rispettive parti sociali in seguito a contrattazione collettiva e successivo relativo accordo.
Il CCNL nasce nel 1927 su approvazione del Gran consiglio del Fascismo è dal 1941 diventa uno strumento giuridico. Con questo accordo Stato, datori di lavoro e sindacati stabiliscono i termini dei contratti di lavoro per categoria. Paga, minimo sindacale, permessi, riposi, ferie, assegni familiari, malattie... Tutte cose che oggi vi sognate, in uno stato che da come incentivi alle imprese l'assunzione di ex detenuti ed extracomunitari.
Nella speranza che prima o poi aprirete gli occhi ed inizierete a reclamare i vostri diritti, Vi auguro che possiate trovare un lavoro dignitoso che vi renda liberi ovunque voi vogliate.
Francesco Capizzi
mercoledì 2 maggio 2018
Nella guerra fra residenti e commercianti è il comune da condannare
Come ogni estate arriva in comune il dibattito fra diritto al lavoro e diritto al riposo. Inizia un lungo periodo di bagarre, dove entrambe le fazioni se ne diranno di tutti i colori e ne usciranno entrambi sconfitti e come sempre a vincere la battaglia saranno gli abusivi. Come tutti gli anni il comune tenterà di mettere una pezza, stringerà il campo d'azione delle attività regolari, ma nulla cambierà, ed i residenti, continueranno a passare notti insonni.
Entrambe le fazioni non hanno capito che l'unico soggetto da condannare è il Comune di Palermo, in quanto la sua funzione è quella di garante dei cittadini a prescindere dalla categoria che rappresentano.
Di fatto potremmo anche chiudere i locali notturni, ma chi garantirà che gli abusivi se ne andranno? Il 30 aprile, chiudendo la mia attività, sono passato intorno all'1,30 da piazza Sant'Anna. A parte un locale, nessuno aveva suolo pubblico, eppure malgrado fosse un lunedì i ragazzi bivaccano in enormi quantità in piazza, fra suoni, balli, urli e schiamazzi. Chi con la chitarra, chi con cori da stadio, chi suonava i clacson dei loro mezzi, malgrado fossimo in un area pedonale... nessuno di questi individui garantiva il diritto al riposo. Eppure poco più avanti a piazza Rivoluzione, vi era un silenzio tombale. Le persone sedute e composte, che sorseggivano un drink. Il primo problema della movida è l'alcol a basso prezzo. Più bevono, più urinano, più urlano e più schiamazzano. Se una ditta paga le tasse ed ha il personale in regola, non può permettersi di fare sconti e prezzi stracciati.
Ma torniamo al nocciolo del discorso, quali sono i doveri del comune?
Il comune deve concedere qualora ci sono i requisiti, il suolo pubblico. nell'ipotesi che non ci siano i requisiti, il comune deve verificare costantemente affinchè la ditta in questione non occupi quello spazio. Nell'ipotesi che ci siano i requisiti, il comune deve verificare che vengano rispettati gli spazi concessi e non lo deve fare una tantum, ma settimanalmente.
Il comune ad oggi a parte rari casi, non ha fatto nell'uno e nell'altro e quindi in città regna l'anarchia.
Chi non è autorizzato, occupa abusivamente il suolo pubblico. Chi è autorizzato, ne occupa di più. Nessuno può fare musica all'esterno e quasi tutti la fanno. Pertanto come abbiamo dimostrato dal 2013 ad oggi, non mancano le regole e le leggi. Manca il controllo del territorio e con l'ennesima ordinanza non si risolverà nulla.
A dimostrazione di ciò che affermo, vi mostro due documenti del suap. Il primo datato 17 giugno 2016 firmato dal ex dirigente Patrizia Milisenda, che casualmente subito dopo le mie pressioni ha deciso di cambiare ufficio. Il 23 maggio 2016, inviavo al Suap le foto di 3 strutture presenti all'Olivella e chiedevo quali di queste potevo istallare, visto e considerato che in caso di pioggia i miei ombrelloni facevano acqua, ed il suap mi rispose che nessuna di quelle strutture erano istallabili e che avrebbero girato la segnalazione alla Polizia Municipale...
Successivamente ne ho inviate parecchie di altre pec senza risposta e senza che gli abusi venissero tolti. Quando mi fu bocciata la pratica di suolo pubblico, perchè mancava l'autorizzazione della macelleria, inviai una nuova pec dove mostrovo tutte le strutture della piazza e delle vie limitrofe, con le relative motivazioni sul perché non potevano essere autorizzate. Mi rispondono dicendo che dalla mia nota, vedono il perdurare degli abusi e pertanto richiedono un accertamento urgente alla Polizia Municipale.
Per ovvi motivi non posso condividere gli esposti. Alla luce di queste informazioni, questi documenti ufficiali mostrano che malgrado il sottoscritto in questi 2 anni ha evidenziato, con prove certe, le violazioni della delibera comunale 252 del settembre 2014. Ad oggi nessuno è riuscito a far cessare questi abusi e pertanto l'unica azienda penalizzata a piazza Olivella è la mia che dal 31 dicembre 2017 ha perso la possibilità di poter utilizzare il suolo pubblico. E dal 2013 è stata penalizzata in quanto l'unica ad avere una struttura aperta... Chi è abusivo, chi non rispetta le regole, le leggi e le delibere continua a farlo e continuerà a farlo, anche con la prossima ordinanza o delibera sindacale.
Inoltre sempre nella suddetta delibera, all'art. 19 recita che qualora un attività commerciale è stata sanzionata per la seconda volta, perde la concessione del suolo pubblico. E per la durata di un anno non potrà richiedere una nuova concessione... Ad oggi quante concessioni sono state revocate? ve lo dico io... Nessuna.
Pertanto caro amico, l'unica cosa che possiamo fare insieme, per i miei ed i tuoi diritti è fare causa al comune per inadempienza e chiedere oltre i danni fisici, economici e morali, le dimissioni di Orlando e della sua giunta.
Se la pensi come me, passa la voce e condividi.
Francesco Capizzi
Portavoce del Popolo della Legalità
lunedì 16 aprile 2018
La paura fa 90, occorrono rinforzi...
Sembrava un mercoledì qualunque, era l'11 aprile 2018, quando due persone entrarono nel mio locale, all'aspetto sembravano turisti, si avvicinano al bancone, zainetto in spalla con abbigliamento sportivo.
Buonasera, vi volete accomodare? Il primo mette mano al portafogli ed estrae il tesserino, sussurrando sono dell'ispettorato del lavoro, c'è il titolare? Piacere, Francesco Capizzi, in cosa posso aiutarla?
- Siamo qui per controllare la sua attività, per caso i vigili urbani ce l'hanno con lei?
Sorrido e rispondo, perché si vede così tanto?
- Sà, passavamo ed in mezzo a tutto questo ben di dio, notavamo che lei è l'unico senza tavoli esterni.
Ed aggiungo, ed anche senza insegna.
- Infatti, non riuscivamo a trovarla.
Al centro storico è vietata, ma solo al Fusorario.
- Siamo qui, perché la Municipale ci ha chiesto di controllarla.
Che carini, sono proprio affezionati a me.
- Posso entrare in cucina per verificare il personale che sta operando?
Entri pure.
- Ma non c'è nessuno.
Mi spiace deluderla, ma durante la settimana incasso 100€ al giorno, ho dato la giornata libera al nostro dipendente.
- E lei gestisce questo locale da solo?
Se vuole passiamo la serata in compagnia e le dimostro come si fa.
- A noi risultano 2 impiegati.
Che strano pensava di trovare personale a nero ed invece trova personale in meno... Il comune non ci ha rinnovato la concessione ad occupare il suolo pubblico e pertanto non abbiamo rinnovato il contratto ad una nostra collaboratrice il cui contratto scadeva il 31 marzo 2018.
- Lei che fa contratti da poche ore e poi li fa lavorare tutta la notte?
Guardi in questa maniera operano i miei colleghi, i miei dipendenti vengono pagati per le reali ore di lavoro.
- Sà a quanto ammontava la multa se trovavamo personale a nero?
Si, 3000€ per ogni persona, più una sanzione per ogni giorno di lavoro nero dichiarato dal dipendente, ma visto che non vedo l'ispettorato del lavoro da quando ho aperto, credo che ne avrete fatte poche di multe in zona.
- Effettivamente l'ultima volta, che abbiamo fatto un controllo in zona era fra il 2008-2009.
Che culo e dopo 10 anni, venite proprio al Fusorario, con tanto lavoro nero che c'è in zona?
- Ci hanno detto di controllare solo lei e noi comunque dobbiamo dare una risposta alla Municipale. Il collega stupito, mi dice, non abbiamo visto mai una persona reagire come lei...
E cosa dovrei fare? è il sesto controllo in un anno, ormai la prendo con filosofia, un ulteriore prova per il mio esposto.
- In che senso?
Guardi io presento esposti dal 2013 e spesso questi vengono ignorati, la municipale invia un esposto e subito accorrete, quando ad oggi in tutto il circondario non avete controllato nessuno, non le sembra una vessazione? La legge non dovrebbe essere uguale per tutti?
- Gli esposti bisogna saperli fare...
Eppure la cosa strana e che se invio gli esposti agli organi di controllo vengono ignorati, se li inoltro alla procura, fioccano gli indagati.
- E chi sarebbero questi indagati?
3 agenti della municipale e 2 impiegati del locale di fronte che ha chiuso. Ecco perché i vigili urbani ce l'hanno con lei.
- Comunque dobbiamo multarla per violazione della privacy dei dipendenti, in quanto le sue telecamere riprendono la loro attività.
Mi scusi, le telecamere le ho istallate prima della loro assunzione e comunque non servono per monitorarli da lontano in quanto ci sono sempre io presente, le ho istallate per tutelare i beni patrimoniali della mia azienda, in quanto ho subito degli attentati. Inoltre i dipendenti mi hanno firmato una liberatoria alle riprese, ed infine i luoghi di produzione non sono soggetti a ripresa. Ma su questo punto non hanno voluto sapere ragioni. Non trovando personale a nero, mi chiedono comunque di andare presso i loro uffici e portare gli ultimi 5 anni di contratti di lavoro, versamenti Inps, Inail e buste paga.
Caro lettore appassionato delle mie battaglie, come vedi la paura fa 90. In una città normale un cittadino che denuncia dovrebbe ricevere una medaglia, ed invece io subisco continui attacchi nella vana speranza di farmi cessare. La realtà è che il sottoscritto ha scoperto un formicaio di irregolarità, fatto di omissioni d'atti di ufficio, di concessioni date a chi non poteva averle, di controlli non effettuati... e più scavo e più cose escono fuori.
Come disse il mio Avvocato all'assesore Marano, alla camera di commercio, dopo che mi tirarono la bottiglia incendiaria, "la questione degli abusivi sollevata dal sig. Capizzi è solo la punta dell'iceberg". L'assessore con la sua tipica espressione da particella dell'acqua Lete, si limitò a sorridere.
Nessuno poteva immaginare il danno creato da questo iceberg. Gli attuali indagati sono soltanto la punta di questo iceberg, il bello deve ancora venire...
Francesco Capizzi
Portavoce del #popolodellalegalità
domenica 8 aprile 2018
Siciliani in fuga. Chi è causa dei suoi mali pianga se stesso.
Mensilmente il quadro clinico della nostra regione a livello occupazionale, si avvicina alla cartella clinica di un malato terminale. Secondo Palermo Today nel 2017, 10 milioni di siciliani hanno abbandonato la propria terra per andare all'estero. (Articolo) In Sicilia il tasso di disoccupazione è fra i più alti d'Europa. Eppure in molti avevano lanciato #sarabellissima ed hanno vinto per scoprire che nell'ultimo ventennio, non hanno capito niente. Il 2017 è stato per i Siciliani in particolare, l'anno delle elezioni. Prima le comunali, dove per i Palermosauri è bastato abbellire Palermo negli ultimi 6 mesi, dopo 4 anni e mezzo di disastrosi risultati, per rivotare il candidato uscente Leoluca Orlando. Qualche mese più tardi al grido del nuovo che avanza, affidano la regione Sicilia a Musumeci, che dopo mesi di belle parole, lascia la Sicilia in uno stato di agonia peggiore di quello lasciato dallo zio Saruzzo. Ma l'elettore medio non si è fatto intimorire dalle false promesse di due campagne elettorali, ha deciso che il 4 marzo tutto sarebbe cambiato, poi ha atteso il 23 marzo ed ora nemmeno accenna a parlare dell'argomento. Morale della favola, gli italiani ed ancor di più i Siciliani, di politica non ne masticano, meglio parlare di calcio.
A differenza però dei fratelli del nord, loro sono attaccati a questo essere agonizzanti. Non solo foraggiano, una politica marcia che pensa solo a se stessa, ma alimentano quei vecchi sistemi che ci mantengono 30 anni indietro rispetto al nord Italia.
E' un dato assodato che la politica non fa niente per risolvere il problema occupazionale, ma nemmeno noi facciamo nulla per cambiare queste cose. Le famiglie siciliane investono nei propri figli facendoli laureare, per poi scoprire che dopo la laurea, ormai in età avanzata non c'è un lavoro commisurato al loro titolo di studio e l'unica offerta è sottopagata a nero, che li scarterà a priori, in quanto non avendo mai lavorato, hanno più possibilità di ottenere l'ingrato lavoro coloro che non hanno studiato ed hanno iniziato ad essere sfruttati sin da giovani. Nessuno che conosce cosa sia una paga sindacale, le ferie, il roll, i premi di produzione, sono tutti privilegi di una società evoluta. Ma guai a farlo notare, nel momento in cui lo farai notare, diventerai il nemico dei siciliani, persino di quelli che dicono che lavoro non ce n'è. Per non parlare delle varie aziende che offrono "lavoro", se vengono a sapere che qualcuno assume con contratti regolari fanno il tutto ed il possibile per denigrarlo, mostrificandolo.
In tutto questo frangente il Siciliano di qualsiasi ceto sociale, lamenta che per i propri figli occupazione non ce n'è, ma continua a foraggiare tutte quelle aziende abusive, che non solo non daranno lavoro a nessuno, ma toglieranno flussi economici a quelle poche aziende che lo fanno.
La frutta ormai è un cult, si compra sulle strisce pedonali, fra polveri sottili e diossina, a poco prezzo e rigorosamente a nero, perché quel fesso del supermercato la vende più cara, in quanto è costretto a dare un lavoro regolare, a pagare le tasse ed a dare un servizio differente, dove il consumatore sceglie il prodotto buono e scarta quello brutto. La testa non gli fa pensare che boicottando l'abusivo e scegliendo il supermercato, con l'aumento del suo volume di affari, avrà bisogno di un altro commesso. Lo stesso ragionamento vale per tutti i settori dall'edilizia, alla manovalanza, le pescherie... Più l'abusivismo cresce, maggiore saranno i nostri giovani costretti ad emigrare. Ma non pensate che il problema sia solo dei giovani, in quanto con l'aumento esponenziale del lavoro nero e dei furboni, aumenta l'età pensionabile e diminuiscono le tutele come la disoccupazione, la cassaintegrazione...
Come vedete, ma capisco che in pochi capiranno è un cane che si morde la coda.
Quando poi all'ultima spiaggi questi giovani si trasferiscono a nord ed ancor meglio all'estero e respirano civiltà, diritti, socializzazione, da amanti sfegatati della propria terra, trasformano il proprio amore in odio, in quanto amano profondamente il suo profumo, il suo colore, il suo mare, il suo sole, ma non gli perdonano di non avergli dato un futuro, una vita dignitosa, una casa ed una propria famiglia e l'amore si trasforma in odio viscerale.
Il cambiamento parte da noi, ma se siamo noi a finanziare ed esaltare in nome della tradizione, l'arretratezza che ci distingue rispetto ai paesi evoluti, smettiamo di lamentarci e prendiamo ciò che madre terra ci offre.
Francesco Capizzi
giovedì 5 aprile 2018
Il Fusorario non si arrende, si difende.
Continua la telenovella con il Comune di Palermo e nello specifico con il Suap e come nelle migliori soap, le trame si ingarbugliano e si infittiscono con colpi di scena inaspettati.
Per chi ci ha seguiti, malgrado le continue segnalazioni di illeciti compiuti dalle attività commerciali limitrofe alla mia, illeciti fra l'altro confermati dal Suap, NULLA è cambiato per loro, anzì spesso e volentieri hanno ottenuto delle concessioni se pur non potevano averle.
Per noi la musica è differente, malgrado avevamo presentato il rinnovo della pratica del suolo pubblico il 05 ottobre 2017, dopo oltre 50 giorni ci veniva detto che dovevamo ridurre l'area e ci venivano date indicazioni in merito dallo stesso funzionario amministrativo del comune. Il 15 dicembre 2017 presentiamo le modifiche da loro richieste e 65 giorni dopo, veniamo a scoprire che la pratica non era stata presa ancora in considerazione. Il comune ha 90 giorni di tempo per lavorare la pratica, ma al 102° giorno, riceviamo la bocciatura della nostra richiesta di concessione, per 3 motivazioni differenti.
La prima dopo aver dimostrato l'errore compiuto dall'ufficio mobilità, modificavano la piantina dell'area pedonale di piazza Olivella, tracciando una linea immaginaria che riduceva l'area pedonale ed a dir loro se qualche auto parcheggiasse nell'area pedonale con la nostra concessione si intralcerebbe il traffico.
Forse il suap ha dimenticato com'era piazza Olivella...
e non sà come è diventata grazie ai nostri continui esposti
Eppure noi eravamo già lì ordinati ed autorizzati.
Il secondo punto che attesta la bocciatura della pratica fa sbellicare dalle risate. In poche parole non ci siamo tenuti ad 1,20mt dal nostro vicino.
Direte che c'è da ridere? Nel 2013 presentai io tutte le pratiche di suolo pubblico per l'Olivella. Su 8 pratiche presentate ne furono approvate 6, mentre le pratiche del locale "A rarigghia n'Toni" e del locale "Al desiderio" non furono approvate, in quanto si trovavano all'interno del triangolo di visibilità e pertanto non potevano essere autorizzate. Ma per loro non è mai stato un problema, infatti come ampiamente dimostrato in tutte le sedi hanno continuato ad occupare abusivamente il suolo pubblico. Nel 2014 mi occupai io personalmente di presentare le pratiche di rinnovo per 3 attività. Le altre, alcune decisero di rinnovare per conto proprio, altre di non rinnovare, visto che alcuni occupavano il suolo pubblico a costo zero. Successivamente l'attività alla mia destra "Caligola" decise di vendere. Il nuovo gestore chiese il suolo pubblico e gli fù concesso a 20 cm da quello a noi autorizzato. Mentre di recente viste le mie continue denuncie hanno deciso di autorizzare il locale "Al desiderio" (un modo come un altro per aiutarlo), autorizzandolo a 5 cm dalla nostra autorizzazione. Entrambe le richieste seguendo il ragionamento del Suap, non potevano essere autorizzate, in quanto violavano art. 5 comma 2 del regolamento comunale per le concessioni del suolo pubblico. Eppure furono autorizzate . Per tanto nell'incontro con il tecnico del comune il sig Cusumano, chiedo lumi... E lui mi risponde "abbiamo sbagliato ad autorizzarli, ma se abbiamo sbagliato una volta non è detto che dobbiamo sbagliare anche con lei, pertanto si deve tenere ad 1,20 mt dal suo vicino".
Capito il metro di misura di questi signori? io, impiegato comunale assegno una concessione di suolo pubblico a chi non potrebbe averla, in quanto da un lato ci sono già io e dall'altro occorre lasciare 5 mt del famoso triangolo di visibilità. Il gestore di un altra attività, fa notare lo sbaglio da loro commesso e che fanno, negano l'autorizzazione a me che gli ho fatto notare lo sbaglio a vantaggio di chi non rispetta le regole. Di fatto il gestore in questione come dimostrato nei vari controlli effettuati su nostra sollecitazione è stato beccato più volte come riportato dai giornali ad occupare 42 mq in più oltre a quelli autorizzati, a non avere l'autorizzazione sanitaria esterna per l'area in eccesso, utilizzando delle tende a parete che deturpano un edificio a valenza storica, con arredamenti vietati nella delibera 252 del settembre 2014...
Ma adesso viene il bello nella delibera 252 del settembre 2014 che il Suap applica a piacimento, vi è scritto a chiare lettere...
l'art 19 al punto 2 della delibera 252 del settembre 2014 recita IL TITOLARE DELLA CONCESSIONE INCORRE NELLA DECADENZA DEL PROVVEDIMENTO, DICHIARATA DAL COMPETENTE UFFICIO COMUNALE NEL RISPETTO DELLA NORMATIVA VIGENTE, NEL CASO IN CUI VENGA ACCERTATO IL PERDURARE DI UNA VIOLAZIONE GIA' ACCERTATA CON PRECEDENTE VERBALE.
Per chi ci ha seguiti, malgrado le continue segnalazioni di illeciti compiuti dalle attività commerciali limitrofe alla mia, illeciti fra l'altro confermati dal Suap, NULLA è cambiato per loro, anzì spesso e volentieri hanno ottenuto delle concessioni se pur non potevano averle.
Per noi la musica è differente, malgrado avevamo presentato il rinnovo della pratica del suolo pubblico il 05 ottobre 2017, dopo oltre 50 giorni ci veniva detto che dovevamo ridurre l'area e ci venivano date indicazioni in merito dallo stesso funzionario amministrativo del comune. Il 15 dicembre 2017 presentiamo le modifiche da loro richieste e 65 giorni dopo, veniamo a scoprire che la pratica non era stata presa ancora in considerazione. Il comune ha 90 giorni di tempo per lavorare la pratica, ma al 102° giorno, riceviamo la bocciatura della nostra richiesta di concessione, per 3 motivazioni differenti.
La prima dopo aver dimostrato l'errore compiuto dall'ufficio mobilità, modificavano la piantina dell'area pedonale di piazza Olivella, tracciando una linea immaginaria che riduceva l'area pedonale ed a dir loro se qualche auto parcheggiasse nell'area pedonale con la nostra concessione si intralcerebbe il traffico.
Forse il suap ha dimenticato com'era piazza Olivella...
e non sà come è diventata grazie ai nostri continui esposti
Eppure noi eravamo già lì ordinati ed autorizzati.
Il secondo punto che attesta la bocciatura della pratica fa sbellicare dalle risate. In poche parole non ci siamo tenuti ad 1,20mt dal nostro vicino.
Direte che c'è da ridere? Nel 2013 presentai io tutte le pratiche di suolo pubblico per l'Olivella. Su 8 pratiche presentate ne furono approvate 6, mentre le pratiche del locale "A rarigghia n'Toni" e del locale "Al desiderio" non furono approvate, in quanto si trovavano all'interno del triangolo di visibilità e pertanto non potevano essere autorizzate. Ma per loro non è mai stato un problema, infatti come ampiamente dimostrato in tutte le sedi hanno continuato ad occupare abusivamente il suolo pubblico. Nel 2014 mi occupai io personalmente di presentare le pratiche di rinnovo per 3 attività. Le altre, alcune decisero di rinnovare per conto proprio, altre di non rinnovare, visto che alcuni occupavano il suolo pubblico a costo zero. Successivamente l'attività alla mia destra "Caligola" decise di vendere. Il nuovo gestore chiese il suolo pubblico e gli fù concesso a 20 cm da quello a noi autorizzato. Mentre di recente viste le mie continue denuncie hanno deciso di autorizzare il locale "Al desiderio" (un modo come un altro per aiutarlo), autorizzandolo a 5 cm dalla nostra autorizzazione. Entrambe le richieste seguendo il ragionamento del Suap, non potevano essere autorizzate, in quanto violavano art. 5 comma 2 del regolamento comunale per le concessioni del suolo pubblico. Eppure furono autorizzate . Per tanto nell'incontro con il tecnico del comune il sig Cusumano, chiedo lumi... E lui mi risponde "abbiamo sbagliato ad autorizzarli, ma se abbiamo sbagliato una volta non è detto che dobbiamo sbagliare anche con lei, pertanto si deve tenere ad 1,20 mt dal suo vicino".
Capito il metro di misura di questi signori? io, impiegato comunale assegno una concessione di suolo pubblico a chi non potrebbe averla, in quanto da un lato ci sono già io e dall'altro occorre lasciare 5 mt del famoso triangolo di visibilità. Il gestore di un altra attività, fa notare lo sbaglio da loro commesso e che fanno, negano l'autorizzazione a me che gli ho fatto notare lo sbaglio a vantaggio di chi non rispetta le regole. Di fatto il gestore in questione come dimostrato nei vari controlli effettuati su nostra sollecitazione è stato beccato più volte come riportato dai giornali ad occupare 42 mq in più oltre a quelli autorizzati, a non avere l'autorizzazione sanitaria esterna per l'area in eccesso, utilizzando delle tende a parete che deturpano un edificio a valenza storica, con arredamenti vietati nella delibera 252 del settembre 2014...
Ma adesso viene il bello nella delibera 252 del settembre 2014 che il Suap applica a piacimento, vi è scritto a chiare lettere...
l'art 19 al punto 2 della delibera 252 del settembre 2014 recita IL TITOLARE DELLA CONCESSIONE INCORRE NELLA DECADENZA DEL PROVVEDIMENTO, DICHIARATA DAL COMPETENTE UFFICIO COMUNALE NEL RISPETTO DELLA NORMATIVA VIGENTE, NEL CASO IN CUI VENGA ACCERTATO IL PERDURARE DI UNA VIOLAZIONE GIA' ACCERTATA CON PRECEDENTE VERBALE.
Capito bene? se viene accertata una seconda violazione, viene ritirata la concessione ad occupare il suolo pubblico... Secondo voi quante concessioni sono state ritirate dal 2014 ad oggi?
Art. 19. punto 3 della
stessa delibera : IL TITOLARE DELLA CONCESSIONE DICHIARATA DECADUTA
DOVRA' PROCEDERE NEI TERMINI INDICATI NEL PROVVEDIMENTO DI DECADENZA
A RIMUOVERE I MANUFATTI CON CONSEGUENTE RIPRISTINO DELLO STATO DEI
LUOGHI; IN CASO SI INOTTEMPERANZA A TALE OBBLIGO, L'AMMINISTRAZIONE
COMUNALE PROVVEDERA' DIRETTAMENTE CON RIVALSA DELLE RELATIVE SPESE.
Nessuna concessione ritirata e nessuna rimozione forzata degli abusi è stata fatta da parte del Comune
Nessuna concessione ritirata e nessuna rimozione forzata degli abusi è stata fatta da parte del Comune
Art. 19 punto 4 della
stessa delibera: IN CASO DI DECADENZA DEL PROVVEDIMENTO ACCESSORIO,
NON E' AMMESSO IN CAPO AL TITOLARE DELL'ATTO DECADUTO IL RINNOVO
DELLA CONCESSIONE PER 1 ANNO. LA DECADENZA NON DA' DIRITTO AL
RIMBORSO DEL CANONE EVENTUALMENTE SOSTENUTO.
Le attività che hanno subito il ritiro dell'autorizzazione non possono richiedere una nuova autorizzazione per un anno e non possono richiedere il rimborso del canone versato.
Morale della favola, le leggi ed i regolamenti, non vengono fatti ad uso e consumo di chi li applica, ma fungono da regola generale UGUALE PER TUTTI. Quando un pubblico ufficiale commette un errore, il suo errore non deve ricadere sul fesso di turno, ma ricade su se stesso. Chi sbaglia paga...
Nel terzo punto ci chiedono di mantenerci nella parte prospiciente alla nostra attività ed ancora non abbiamo capito dove era l'eccedenza, visto che si siamo mantenuti alle loro richieste.
Le attività che hanno subito il ritiro dell'autorizzazione non possono richiedere una nuova autorizzazione per un anno e non possono richiedere il rimborso del canone versato.
Morale della favola, le leggi ed i regolamenti, non vengono fatti ad uso e consumo di chi li applica, ma fungono da regola generale UGUALE PER TUTTI. Quando un pubblico ufficiale commette un errore, il suo errore non deve ricadere sul fesso di turno, ma ricade su se stesso. Chi sbaglia paga...
Nel terzo punto ci chiedono di mantenerci nella parte prospiciente alla nostra attività ed ancora non abbiamo capito dove era l'eccedenza, visto che si siamo mantenuti alle loro richieste.
lunedì 19 marzo 2018
Palermo capitale della cultura... mafiosa
Si avvicina il 23 maggio e come tutti gli anni il governo nazionale organizza la più grande sagra dell'ipocrisia denominata la nave della legalità.
In questa occasione giovani studenti provenienti da tutta Italia, sbarcano nel porto di Palermo per commemorare l'anniversario della strage di capaci, dove morirono il giudice Falcone, la moglie e gli uomini della scorta.
In questa occasione come avviene tutti gli anni, Palermo si veste a festa e si spoglia nei percorsi dove si svolgerà la manifestazione di ogni forma di illegalità. Durante il percorso non ci saranno parcheggiatori abusivi, non ci saranno fruttivendoli abusivi, venditori ambulanti e le strade saranno pulite. Gli amministratori della città si vestiranno a festa, forze dell'ordine comprese e faranno in modo per coloro che vengono in pellegrinaggio, che tutto sembri bellissimo come in un film.
Un paio d'ore dopo il passaggio dei turisti dell'antimafia, ritornano alle loro posizioni parcheggiatori, abusivi, spacciatori e delinquenti di ogni sorta e tutto torna pian piano all'a-normalità.
Al culmine della manifestazione, si terrà il classico discorso dove uomini in doppio petto, vi racconteranno che la mafia è stata sconfitta e dell'importanza di denunciare... per usare un termine tipico siciliano "minchiate".
Quelle che vi racconteranno sono minchiate, perché nella città dell'illegalità, quando un cittadino denuncia le attività abusive come ho fatto io, non solo non otterrà nulla, in quanto ancora dopo anni di esposti presentati, continuano ad operare tranquillamente, ma diventerà bersaglio dei controlli. Una specie di messaggio subliminale "l'abusivi sannu a buscari u pani" (gli abusivi devono lavorare). E controllo dopo controllo, capitava che, chi doveva essere controllato restava chiuso, giusto giusto il giorno dei controlli, decisi di denunciare quelle mele marce che avvertivano gli abusivi prima dell'arrivo dei controlli. http://www.palermotoday.it/cronaca/controlli-favoritismi-vigili-indagati-pub-olivella.html
Se fossimo realmente nella città dell'antimafia, sarei trattato come un eroe, invece ottenni l'effetto contrario, 2 ulteriori controlli nel giro di pochi giorni ed ostruzionismo nella pratica di rinnovo della concessione al suolo pubblico, provocandomi un danno economico nel solo mese di febbraio di 4600€. Con il conseguente mancato rinnovo del contratto di lavoro di uno dei miei impiegati e la riduzione ad un solo giorno lavorativo ad un altra impiegata. Il tutto mentre intorno a me continua ad essere fuori controllo. Persino quando era scaduta la delibera 252 del settembre 2014 e chiedevamo al suap di fornire alla municipale l'elenco delle attività a cui era scaduta la concessione ad occupare il suolo pubblico, al fine da evitare la concorrenza sleale da parte loro, nulla è stato fatto e noi siamo rimasti gli unici a rimanere senza tavoli all'esterno, mentre le altre attività pur senza concessione hanno continuato ad occupare il suolo pubblico. http://www.palermotoday.it/economia/comune-suolo-pubblico-regolamento-dehors-anello.html
Ma quando si ha il coltello dalla parte del manico si può fare di tutto. La pratica di rinnovo del nostro suolo pubblico è stata presentata il 5 ottobre 2017. Ma solo il 20 novembre si sono resi conto che ci mancava l'autorizzazione del vicino, mai chiesta nelle precedenti autorizzazioni. Ci hanno chiesto di ridurre lo spazio richiesto ed abbiamo presentato la modificata della pratica secondo le loro richieste in data 15 dicembre, azzerando il contatore. Il tutto mentre il fratello del nostro vicino continuava ad operare in una struttura non autorizzata. Da quel giorno la nostra pratica non è stata presa in considerazione per oltre 65 giorni, eppure era già stata processata e necessitava la sola riduzione dell'area richiesta. Ma come mi ebbe a riferire l'impiegato, "l'hanno con te a morte e pertanto ti faranno attendere fino al centesimo giorno". Fa parte dei loro diritti, come fa parte dei loro doveri far pressioni alla municipale per fare cessare gli abusi... ma quelli rimangono.
Qualche benpensante potrà dire che il mio è un caso, eppure giorni fa le stesse Iene hanno scoperto che un ex magistrato ed ex procuratore antimafia, gestiva abusivamente in pieno centro difronte alla stazione centrale, un albergo senza licenza, con il silenzio assenso delle forze dell'ordine che proprio a due passi hanno una postazione della polizia municipale.
https://www.iene.mediaset.it/video/l-hotel-abusivo-del-giudice-giusto_13019.shtml
Ma di casi del genere ce ne sarebbero tanti da raccontare.
Passata la sagra dell'ipocrisia, tutto torna come prima. I turisti che arrivano al porto si vedono accolti da trogloditi in calessino che non sono capaci di parlare correttamente l'italiano, figuriamoci le altre lingue e con fare spesso mafioso a prezzi da capogiro iniziano il tour di quei quartieri bacino dell'illegalità, dove spesso si allocano i loro amici. Giunti a piazza Marina, dove si possono ammirare gli enormi alberi secolari, ad accoglierli c'è una sfilza di parcheggiatori abusivi, dove l'onesto palermitano, concede loro 1€ ed anche più per "guardare" la propria autovettura, il tutto a nero e senza ricevuta. Poco più avanti in via Lincon c'è l'esempio dell'accoglienza palermitana. Di fatto il nostro amato sindaco, spesso e volentieri è andato a salutare i migranti che scappano dalle "guerre" ed arrivano nel nostro porto. Li accogliamo perché scappano dalla guerra e lasciamo che si prostituiscano per strada sotto gli occhi di tutti e sotto le abitazioni dei residenti. http://www.palermotoday.it/social/segnalazioni/prostitute-pieno-centro-via-roma.html
Ma come facciamo a pretendere il controllo del territorio, quando una vigilessa gestiva un giro di prostituzione... articolo
E quando gli stessi vigili, avevano un barbiere abusivo che esercitava la sua professione a nero dentro la caserma... http://palermo.repubblica.it/cronaca/2016/04/15/news/barbiere_abusivo_nella_sede_dei_vigili_urbani_mi_avevano_promesso_l_assunzione_-137712761/
Il giro turistico prosegue nel mercato abusivo di Ballarò, dove vi staziona 7 giorni su 7 un mercato illegale, con le migliori carenze igienico sanitarie presenti nella città. Istamina e diossina, fanno da padrone fra le bancarelle del pesce. Ma al palermitano medio, poco importa, meglio finanziare le attività abusive e mafiose, che pagare un po' di più in attività a norma e regolare. Poi naturalmente si lamentano che non trovano lavoro regolare. Inoltre se sarete fortunati e capiterete a Palermo di domenica, sempre a Ballarò vi è il mercato del rubato, dove all'interno delle bancarelle troverete dall'autoradio, alla bicicletta...
Continuando il giro turistico si approda alla vucciria, storico mercato, diventato una taverna a cielo aperto, dove nella massima illegalità si può ballare, cantare, bere con pochi soldi e trovare droga come se fossimo al mercato. Ma al palermitano mafioso, piace finanziare la mafia, ma guai a farglielo notare, perché loro lo fanno perché l'illegalità non viene legalizzata...
Si passa per il mercato del capo, un po' meno rinomato rispetto agli altri, tranne per un omicidio recente. http://palermo.repubblica.it/cronaca/2017/09/08/news/palermo_omicidio_al_capo_guerra_tra_famiglie_per_gestire_affari_illeciti-174917634/
Anche lì potrete cibarvi fra carenze igieniche e locali fatiscenti ed a che ci siete potete visitare, l'imponente tribunale, costruito da colui che la legge, la faceva rispettare. A pochi passi vi è corso Camillo Finocchiaro Aprile, lì troverete decine e decine di fruttivendoli abusivi, con le loro bancarelle piazzate sopra le strisce pedonali che invadono mezza carreggiata. Come nell'esempio mostrato in foto (questo non è il corso Camillo Finocchiaro Aprile, lì è anche peggio). Vuoi mettere il sapore della frutta fra diossina, polveri sottili e batteri?
Mi fermo qua, vi ho narrato una parte del centro storico, non vi dico cosa c'è in periferia, anche se Brumotti, vi ha fatto un quadro nei giorni scorsi... http://www.striscialanotizia.mediaset.it/video/aggressione-a-brumotti-allo-zen-di-palermo_32160.shtml
Il Palermitano con il cuore ripudia la mafia, ma con la mente resta e resterà mafioso. L'atteggiamento mafioso è presente nel suo Dna, lo vediamo quando parcheggia in doppia fila, quando non rispetta le code, quando contatta l'amico per risolvere un problema, quando chiede al boss il permesso per potersi aprire un attività, quando si affida al parcheggiatore abusivo, quando acquista da chi licenza non ha, e paga il pizzo per occupare quella determinata postazione. Quando chiama la parrucchiera a casa e la paga a nero. Quando deve ristrutturare casa e chiama operai improvvisati che non possono fatturare, perché senza licenza... Tutti questi individui si lamentano che lavoro non ce n'è, che non c'è futuro, che c'è solo sfruttamento, ma continuano a finanziare l'illegalità.
Concludendo, quando nel 1998 sono andato in Grecia, dialogando con la popolazione locale, dicevo che provenivo dalla Sicilia, loro mi rispondevano istintivamente, Mafia.
Allora mi offendevo, ma oggi avendo la consapevolezza che il 95% dei palermitani agisce con metodo mafioso e che la mafia aleggia in tutti i settori dal pubblico al privato, posso solo affermare che avevano ragione e che Falcone, Borsellino e tutte le altre vittime di mafia sono morte invano.
Francesco Capizzi
domenica 11 marzo 2018
Fusorario, una fastidiosa anomalia
Palermo capoluogo siciliano, come tutti sappiamo fa parte dell'Italia e come città italiana ha le stesse regole e le stesse leggi delle altre città italiane. Ma c'è una legge più forte che va oltre gli articoli scritti nel codice civile e nel codice penale, più forte delle varie delibere e ordinanze... questa legge o meglio ancora questo regolamento che non è scritto da nessuna parte, ma che tutti conosciamo, lo possiamo chiamare con una parola sola, MAFIA.
La mafia è nel DNA del cittadino palermitano o per meglio dire palermosauro, termine coniato per identificare il palermitano che ha la mentalità rimasta indietro all'età della pietra.
Il palermitano medio ha come concezione radicata che lo "stato" deve fornigli un lavoro, ma non un lavoro dove si fatica realmente, ma un posto di lavoro, dove meno si lavora nel senso nobile del termine e meglio è, con possibile zona relax dove poter schiacciare un eventuale riposino. Anche perché spesso e volentieri per arrotondare poi vanno a fare quei lavori a nero, che rispettano le tradizioni culinarie del palermosauro e se sono stanchi rendono meno.
Nella sventurata ipotesi che qualche amico degli amici non riesca a piazzarli nel posto di lavoro pubblico, la classica frase da loro riportata è "ma chi fa, minni e ghiri a rubari?" (che devo fare, me ne devo andare a rubare?) in queste quattro parole viene espresso il concetto di abusivismo. Per il palermosauro esistono solo due alternative, lavoro comunale o lavoro abusivo, tolte queste due possibilità, come Pilato se ne lavano le mani, siete voi che mi costringete a rubare...
Ma difficilmente andranno a rubare, anche perché sanno che a Palermo nessuno vede, nessuno sente e nessuno parla, nemmeno coloro che sono pagati per farlo, ed allora si rivolgono al capo bastone di zona per avere assegnato il posto. Iniziano quasi sempre con un carrello di limoni, poi aggiungono qualche cassetta di frutta, a seguire la bancarella e poi la baracca, occludendo interi tratti di marciapiede e rimanendo li anni interi, con il silenzio assenso delle forze dell'ordine, perché poverini "sannu a buscari u pani". Intere vie prese d'assalto, strisce pedonali occluse dalle cassette di frutta, marciapiedi sbarrati ed immancabilmente a fine serata la montagna di immondizia lasciata per strada. Ogni tanto a lavata di faccia le forze dell'ordine effettuano un sequestro e lasciano che il giorno successivo tutto ritorni com'è, nella perfetta illegalità. Subito nei giornali online si scatena la gara di solidarietà da parte degli indigeni della stessa specie.
Salendo nella scala evolutiva, il palermitano che vorrebbe essere onesto con la sua coscienza e vorrebbe dissociarsi dal palermosauro, ha sempre due alternative, tentare il concorso pubblico oppure aprirsi un attività commerciale, rivolgendosi al suap. A differenza del capo bastone di quartiere che applica leggi conosciute da tutti ma non scritte, gli impiegati del suap hanno delle leggi scritte, ma fanno confusione ad applicarle ed a volte capita che in alcuni casi applicano i regolamenti alla lettera, in altri casi sorvolano su alcuni punti che non consentirebbero l'approvazione dell'autorizzazione, come disse il funzionario amministrativo al mio tecnico "dipende tutto da chi lavora la pratica"... come se i regolamenti si applicano a simpatia ed i regolamenti ad interpretazione oppure a convenienza. In cuor loro sanno che il palermitano è omertoso e pertanto mai nessuno, metterebbe in discussione un autorizzazione da loro rilasciata.
Del resto a Palermo, tutti sanno tutto, tutti conoscono queste dinamiche, ma per non avere problemi tacciano e subiscono in silenzio, perché meglio tacere che essere liberi.
A Palermo sino a qualche tempo fa, nessuno avrebbe immaginato che il gestore di un locale avrebbe attaccato il sistema, "una nuci non saccu, scrusciu unni fa" dicevano, oppure "ma cu è ca si lamienta, du pazzu ru Fusorario?"
Perché chi va contro il sistema è pazzo.
Se fossimo realmente nella capitale dell'antimafia, il sottoscritto sarebbe accolto come un eroe, ma essendo che il più pulito ha la rogna, stanno cercando in tutti i modi di affossare il Fusorario, perché nella loro mente se dovesse chiudere il Fusorario, avrebbero messo a tacere una falla del sistema. Ma allo stesso tempo, hanno paura che se dovessero applicare i regolamenti alla lettera in tutta la zona dell'Olivella, altri quartieri si potrebbero attivare in tal senso e chiedere il rispetto delle leggi e delle ordinanze. Questi illusi non sanno che se dovessi chiudere, avrei più tempo per dedicarmi alle miei battaglie trovando tutte le anomalie nel resto della città ed allora ne avremmo di cose da raccontare.
In questa battaglia navale con l'unico scopo di affondare il Fusorario, hanno provato a bocciare la nostra pratica di suolo pubblico, ci hanno privato dell'insegna rendendo la nostra attività anonima, ci hanno multato di 6666,66€ per una birra venduta fuori orario, quando la stragrande maggioranza dei nostri vicini continua a somministrare dopo le 3 di notte alcolici senza che nessun paladino della giustizia li controlli, mantenendo inoltre le loro insegne pubblicitarie, ed in fine per il momento, hanno tenuto la nostra pratica di rinnovo del suolo pubblico aggiornata depositata nel cassetto per oltre 65 giorni, perché a dire con tono confidenziale dall'impiegato "ce l'hanno a morte con te..."
Naturalmente sono sempre dalla parte della ragione, nella delibera 252 del settembre 2014 c'è scritto che il comune deve processare la pratica entro 100 giorni e quindi dobbiamo pazientare in silenzio, ma c'è anche scritto che non possono essere concesse autorizzazioni di gazebo, di tende che si chiudono a veranda, di pedane istallate sopra i tombini o le botole di sotto servizi. Inoltre non possono essere concesse autorizzazioni a locali posti ad angolo. A locali in cui lo spazio da occupare ricade nei pressi di un cartello stradale, di un albero, di un arredo pubblico...Tutte occupazioni presenti nell'area di piazza Olivella e zone limitrofe.
E visto che hanno capito che sono una pericolosa variabile del sistema, quando riscontrano gli abusi da me segnalati, provvedono a inoltrare la pec alla Polizia Municipale con la richiesta di effettuare i controlli. In quanto sanno che nel momento in cui ricevono la mia pec a causa delle loro funzioni, sono dei pubblici ufficiali a tutti gli effetti, pertanto secondo l'articolo 361 e 363 del Codice penale, hanno l'obbligo di segnalare all'autorità giudiziaria competente un reato di cui ne hanno avuto notizia a causa delle loro funzioni e l'occupazione abusiva di suolo pubblico è un reato penale, art 633 codice penale. Ma anche il deturpamento di edifici a valenza storica tramite l'istallazione di tende a parete e reato penale. Quindi nel momento in cui chiedono alla municipale di verificare, loro se ne lavano le mani. Ma qui nasce il paradosso, chiedono di verificare, una cosa da loro autorizzata e pertanto il controllato risulta regolare.
Quindi per riassumere loro autorizzano l'attività X ad istallare una pedana sopra i tombini, noi segnaliamo e loro chiedono di verificare alla municipale se sono autorizzati. La municipale vede che sono autorizzati e non si pone il quesito, come fanno ad essere autorizzati se non possono esserlo? e chiude la pratica, non è bellissimo tutto ciò.
Io ti autorizzo a rubare, tu vieni beccato a rubare, ma essendo che sei autorizzato a rubare, automaticamente vieni legittimato a farlo, stupefacente no?
Caro amico vittima del sistema come me, in molti vi ho accolto ed ho sentito i vostri racconti ed i vostri drammi. Ogni quartiere ha dei cittadini onesti che portano il peso della mala gestione e della politica clientelare di questa città. Unisciti a me nella battaglia contro coloro che ci vogliono affossati, se facciamo partire diversi focolai di rivolta, abbiamo maggiore possibilità di ribaltare il sistema e salvare le nostre aziende. Se ritieni che la mia battaglia è anche la tua, sai dove trovarmi. Insieme possiamo fare di più per una Palermo realmente libera da ogni MAFIA.
Francesco Capizzi
martedì 27 febbraio 2018
Quando le forze dell'ordine non agiscono... Ci pensano le Iene e Striscia la notizia
Da nord a sud quello che manca nelle città Italiane e soprattutto da noi al sud è il controllo del territorio, in pratica manca il polso alle forze dell'ordine, tanto che spesso avvengono dei veri e propri illeciti penali nei pressi delle caserme, senza che nessuno se ne accorga. Eppure a Palermo come nella altre grandi città di Italia, l'abusivismo e l'illegalità si tocca con mano. Ma sembra non interessare a coloro che hanno lo stipendio garantito da coloro che con il sudore della fronte pagano le tasse.
Un noto ex magistrato dell'antimafia, gestiva un hotel del tutto abusivo a pochi passi dalla stazione centrale di Palermo. Naturalmente l'imponente struttura comunale che si trova nella stessa piazza, con annessi vigili urbani non si erano accorti dell'attività svolta abusivamente ed a nero e ci volevano i mitici giornalisti delle iene per scoprire la magagna e far smuovere i controlli, che scoprono che l'attività era completamente abusiva . (servizio Iene)
Che dire grazie Iene, perché grazie a voi il comune di Palermo si è accorto di questa attività che non solo non era regolare, ma allo stesso tempo danneggiava coloro che hanno attività regolari e pagano le tasse.
Spostandosi allo Zen, lo scorso 29 gennaio 2018, dopo un operazione antidroga contro la famiglia Arizzi, il comandante dei Carabinieri Di Stasio, dichiarava "L’operazione odierna è l’ennesima dimostrazione che non esistono zone franche dell’illegalità e che l’opera delle forze dell’ordine deve essere costante e concreta perché lo Stato continui ad essere un riferimento insostituibile e tangibile".
articolo del 29 gennaio 2018
E meno male che non esistono le zone franche, proprio in questi giorni il mitico Brumotti per conto di Striscia la notizia e tornato proprio allo Zen. Come vedete dal video ci sono dei ganci, con delle micro camere piazzate, comprano la droga e documentano l'attività illecita. Qualsiasi forza dell'ordine potrebbe farlo, ed invece normali cittadini si devono cimentare in operazioni pericolose per normali civili, per dimostrare che il controllo del territorio è inesistente e che vi sono in città delle evidenti attività illecite con evidenti reati penali. Video Brumotti
Grazie all'intervento di Brumotti, oggi le forze dell'ordine si sono attivate ed hanno scovato un covo di spacciatori allo zen con all'interno droga ed armi. (sequestri ed arresti dopo video di Brumotti)
A questo punto più che portare gli esposti alle forze dell'ordine, forse e meglio scrivere a Striscia ed alle Iene, perché in questa città i controlli si attivano solo dopo essere sputtanati a livello nazionale.
A questo punto non ci resta che ringraziare i giornalisti delle Iene e di Striscia per il loro impegno nel fare informazione.
Francesco Capizzi
lunedì 26 febbraio 2018
L'armata dei perdenti e la sfida del 4 Marzo 2018
Il 4 marzo è vicino e nell'aria aleggia un vento di contentezza, molti la definiscono la liberazione, i leoni da tastiera si battono a suon di video ed articoli di giornale, facendo a gara nel mostrare le pecche o il numero di indagati del partito opposto, dimenticando di menzionare il numero di indagati del proprio partito. E come verginelle alla prima volta, i verginelli del voto lottano a suon di insulti, segnalazioni e ban, contro chiunque tifi per il partito opposto, dimenticando che alla fine della lotteria, dove saranno decretati i vincitori delle poltrone d'oro, i battaglieri perderanno l'ultima speranza, abbandonando le battaglie al quinquennio successivo.
Ma questa è stata la campagna elettorale dove i toni non si sono smorzati a suon di battaglie sui social, la politica non avendo più carte da giocare, per distogliere l'attenzione su ciò che hanno fatto in questi lunghi 5 anni, hanno riesumato due ideologie morte da oltre 70 anni, che in Italia solo pochi nostalgici conoscono.
Ad un tratto come la caccia alle streghe è iniziata la caccia al fascista e per gli impavidi sfidanti i fascisti sono tutti coloro che non la pensano come loro, inizia la guerra dei perdenti, tutti contro tutti.
Questi valorosi guerrieri, dopo un sonno profondo, si sono svegliati ed hanno trovato un Italia ridotta in macerie, dove la casa non è più un diritto, dove il lavoro non è più un dovere ne tanto meno una sicurezza, perché la Fornero prima e Renzi poi hanno tolto ogni singolo diritto al lavoratore. Un Italia dove nel caso fortuito, un individuo è riuscito a raccogliere tutti i contributi necessari per andare in pensione, non ci può andare, perché sempre grazie a questi due valorosi politici, la pensione non è più un diritto. Per chiudere il cerchio la buona scuola si è ridotta a dare la sufficienza a tutti, gli ospedali sono diventati corsie e corridoi invasi di barelle di malati che per salvarsi devono firmare ed andare a casa. Le forze dell'ordine sono impiegate a raccattare immigrati, i giudici a scarcerare delinquenti e tutto va a rotoli... E la colpa di tutto questo macello è del Porco fascista.
Tutto ad un tratto i piddini, danno del fascista ai Grillini e viceversa. Salvini che intonava bella ciao ad un tratto diventa perseguitato dai pseudo antifascisti. Antifascisti che da nord a sud danno del fascista a Berlusconi, a Fiore, a Di battista, a Renzi, a Di Stefano, alla fata turchina, a bianca neve ed ai sette nani...
In questa lotta fra Guelfi e Ghibellini, fra rosso e nero, fra buoni e cattivi, l'armata dei perdenti non si rende conto che continua a danneggiarsi da sola. Perché questi valorosi guerrieri mica mettono a ferro e fuoco i luoghi del potere, mettono a ferro ed a fuoco le vie del commercio cittadino, danneggiando chi come loro fa fatica a mettere la pentola. A fare il gioco dei poteri forti che in stile romano applicano l'ormai famoso dividi et impera, ci pensano i giornalisti che tessono i loro articoli terroristici inculcando il terrore fra la popolazione che al minimo proclamo di manifestazione si barrica in casa come se fosse in trincea, figuriamoci se scoppiasse una guerra vera. E corteo dopo corteo, il danno economico provocato alle piccole imprese diventata incalcolabile, espandendosi di conseguenza ai rappresentanti ed alle aziende fornitrici che vedranno ridursi il fatturato.
A fine giornata l'armata dei perdenti fiera di aver vinto lo scontro ed aver salvato la democrazia, torna a casa intonando i cori da stadio. I finti fascisti torneranno a professare la loro ideologia nelle loro bacheche facebook , allo stadio ed al bar, mentre gli antifascisti, torneranno a militare nei loro centri anarchici, dove per vedere roseo il futuro, si devono affidare alle grazie della Maria, che con il suo bacio seducente, gli mostrerà una realtà distorta.
Fortunatamente il 4 marzo è vicino ed il popolo di guerrieri sognatori, scoprirà che chiunque vincerà queste elezioni, penserà alla casta ed ai loro interessi e tutto rimarrà invariato.
Il 4 marzo io me ne starò a casa, voi scannatevi pure, il futuro dell'Italia lo conosco già...
Francesco Capizzi
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